lunedì 30 novembre 2015

Pizzata Liberale a Londra: Giovedi 3 Dicembre 2015


La consueta pizzata liberale tra gli Italians di Londra si terrá alla pizzeria della "Little Italy" di Clerckenwell Giovedi 3 Dicembre alle 19.00

Si parlera' di politica italiana e britannica. Portate la curiosita', verve e un buon appetito!

domenica 29 novembre 2015

I 165 mila italiani in Inghilterra con il welfare tagliato da Cameron

Italians, sapete che c'é...
Leggete qua:  "I 165 mila italiani in Inghilterra con il welfare tagliato da Cameron"...

Il nostro buon Cameron taglia il welfare, peccato che lo faccia solo a spese degli stranieri (quindi anche a spese nostre) anziché fare tagli mirati ( e da tagliare nel sistema inglese ce ne sarebbe....).

Probabilmente è propaganda a uso interno e per negoziare in Europa....

Cameron era quello che diceva che sotto i Labour c'era troppa immigrazione e che l'avrebbe tagliata....in realtà il numero annuo è aumentato, eppoi due dei fattori che controbuiscono positivamente ad economia inglese sono sia immigrati "skilled" che quelli non "skilled" (questi perchè calmierano i prezzi nel mercato del lavoro per certi servizi).

Non s'é capito in base a cosa decidano i "4 anni"... è arbitrario o ci sono dei calcoli econometrici dietro.

Vero è che c'era chi veniva in Inghilterra anche dall'Italia (e ne abbiam conosciuti) a prendere sussidio e a non far niente...

Chissà come andrà a finire. 

giovedì 26 novembre 2015

A cosa serve la "paghetta culturale" se le università fanno pena?

Parigi: quello che non vorreste leggere

vi segnaliamo questo articolo del 20 Novembre 2015: Parigi: quello che non vorreste leggere


Inoltre: 

Perché ci odiano

Perché ci odiano al punto da uccidersi pur di ucciderci? Se lo sono chiesti in tanti. Ce lo siamo chiesti tutti. Non possiamo farne a meno: il dubbio è un nostro necessario compagno di viaggio, ma dobbiamo darci una risposta.

lunedì 23 novembre 2015

"E io pago"... il governo ha "salvato" altre quattro banchette fatte fallire da amici degli amici


Fa piacere apprendere che il governo ha "salvato" altre quattro banchette fatte fallire da amici degli amici. Salvato =...
Posted by Michele Boldrin on Saturday, 21 November 2015

sabato 21 novembre 2015

Crozza, risate amare: "La verità sul terrorismo"

In un lungo monologo dedicato agli attentati di Parigi, effettuato nel corso del suo programma su La 7, Maurizio Crozza riflette e ironizza sulle dinamiche politiche che avrebbero influenzato la nascita dell'Is e il suo sviluppo. Una satira amara che non risparmia leader politici attuali e del passato: Clinton, Bush, Blair e Hollande

giovedì 12 novembre 2015

Governi Spendaccioni: Perotti lascia l'incarico di commissario alla spending review


Anche il governo Renzi non è riuscito a trattenere gli incaricati al taglio della Spesa Pubblica (improduttiva e non efficiente) altrimenti chiamati "Commissari alla Spending Review".

Dopo Bondi e Cottarelli, adesso anche il prof. Perotti lascia.

Ovvio che nessuno vuole tagliare la spesa pubblica e quindi uno dice... che ci sto a fare qua?

Renzi toc toc...

Da Panorama di Novembre 2015

martedì 10 novembre 2015

Figure di palta: l'Italia é uno dei tre stati che sprecano i fondi regionali dell'Unione Europea

"Court blames three EU states for wasted billions" cosí titolano i giornali stranieri alla notizia che la corte dei conti europea (European Court of Auditors) ha ritenuto che la Spagna, l'Italia e il Portogallo sono responsabili per diversi errori di natura contabile nel settore dei fondi regionali elargiti dall'UE. Si tratta di errori che hnno causato un danno erariale per le casse Europee pari a ben 2.7 miliardi di Euro nel 2008.

Non succede mai che gli stati protestanti dell'Europa del Nord siano all'unisono i peggiori in qualche metrica ma succedere spesso che il Club Med de noantri dia il meglio di se per perpetuare i soliti stereotipi. Ed eccoci qua! 

Il segreto di pulcinella in Italia é che le regioni del Sud (in particolare) abbiamo personale (in eccesso) che non e' all'altezza di programmare le richieste di fondi europei né di gestirli formalmente. insomma di fare le carte per gestire i fondi strutturali europei. Cosí, al ministero dello Sviluppo Economico (Mise) hanno una apposito ufficio che si occupa di fare il lavoro che queste regioni non san fare e da Roma fan le carte al loro posto. Di fatto é un ministero ombra per il Mezzogiorno. Chiedete agli addetti ai lavori e vi confermeranno tutto. Chiedete a qualche politico e negherá tutto. Pero' si vede che questo sistema non basta e ha le sue falle.

E noi si continua a fare figuracce in Europa e col mondo. Siamo i soliti peracottai. 

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Vedi anche: 

Repubblica Luglio 2014 - Fondi europei, il grande spreco da 7 miliardi
L’Italia ha speso cifre ingentissime in corsi di cui non si conoscono né costi né benefici. Inclusione sociale, solo 233 nuovi impieghi contro i 30-50 mila di Germania e Francia. 500 mila progetti di formazione non sono serviti a creare lavoro

l'Auroscettico, gennaio 2015 L’ITALIA PAESE CAMPIONE DI SPRECHI. FONDI UE INUTILIZZATI

Sisma L'Aquila, arrestato ex vicesindaco: tangenti su lavori

Le condizioni del Regno Unito per restare in Europa

lunedì 9 novembre 2015

I debiti dei Ds saldati dallo Stato debiti dei Ds saldati dallo Stato

I debiti dei Ds saldati dallo Stato: Una legge obbliga a coprire 107 milioni per i bilanci in rosso della vecchia «Unità»

Non perdetevi la storia di come l'Unitá si sia vista pagari i milioni di debiti dalle tasche del contribuente. Si parla di oltre 107 milioni. 

Il tutto grazie ad una leggina dell'allora governo Prodi.

Insegnamento e promozione della lingua e cultura italiana all’estero – quasi 30mila studenti persi in un solo triennio

Viene drammaticamente ridotto il contingente di docenti di ruolo all’estero senza sostituirli con docenti assunti in loco – decine di migliaia sono gli studenti persi in un solo triennio.

L’Italia dispone di un’estesa rete di istituzioni scolastiche all’estero di cui la principale in assoluto è rappresentata dai corsi di lingua e cultura italiana ex art. 636, D. Lgs 297/94, i quali raggiungono una vastissima utenza. Questi corsi si sono trasformati nel tempo in un dispositivo primario per la diffusione e promozione della lingua e cultura italiana all’estero, grazie anche alla loro capillare presenza a livello mondiale.

Come è ben noto la lingua italiana rappresenta uno strumento indispensabile di promozione culturale, di società, di mobilità e turismo, nonchè volano del settore economico. Reggere una reale azione di sostegno dell’insegnamento dell’italiano all’estero diviene lungimirante e mostra capacità di visione.

I corsi di lingua e cultura italiana all’estero sono stati portati avanti, negli ultimi anni, da istituzioni
senza fini di lucro, gli “enti gestori”. Ai docenti assunti localmente da questi enti si affiancano docenti di ruolo provenienti dall’Italia. Il controllo è affidato, sotto un’ottica generale, da una parte dalle Autorità consolari e dall’altra al Dirigente scolastico responsabile per l’area. La collaborazione esplicata tramite gli “enti gestori”, prevede in generale la presa in carico totale o parziale degli oneri di docenza, della stessa formazione dei docenti, come anche la fornitura di materiale didattico

Trattasi non solo di corsi extrascolastici ma in gran parte inseriti, a vario titolo, nelle scuole locali, grazie a specifiche convenzioni sottoscritte dalla rete diplomatico-consolare con le autorità scolastiche del Paese. Processo messo in atto per facilitare l’inserimento dell’italiano nei diversi sistemi d’istruzione.

Una specifica Commissione per lo “spending review” ha operato nel 2012 per conto del MAECI ed è entrata nel merito della questione. Questa ha lavorato per un complessivo riordino e riqualificazione della spesa, tra cui quella sulla razionalizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero. Commissione che si è avvalsa di elementi informativi sul bilancio della Farnesina, sulle sue risorse umane e strutturali, effettuando anche un’analisi comparata rispetto ad altri paesi europei; i cui dettami sono stati in gran parte la linea portante dello “spending review” effettuato negli ultimi tre anni nel MAECI.

La Commissione nelle sue conclusioni, come obiettivo prioritario e d’applicazione immediata, ha raccomandato:
“di ridurre il contingente di docenti di ruolo all’estero, operando una graduale sostituzione con docenti assunti localmente; di dedicare le risorse così liberate all’intensificazione delle politiche linguistico-culturali.”

Tutto ciò avrebbe sensibilmente ridotto i costi per i trasferimenti e per le indennità di servizio all’estero e avrebbe offerto anche opportunità di lavoro per giovani laureati qualificati; fatta eccezione ai soli Dirigenti Scolastici, che avrebbero continuato a svolgere un importante ruolo di vigilanza e coordinamento d’area.

Seguendo le indicazioni in merito allo “Spending review”, si è proceduto ed in maniera accellerata, rispetto ai tempi previsti, ad una progressiva riduzione del contingente scolastico per l’estero e proveniente dall’Italia – Piano che, come già stabilito, procederà sino al 2018.

Purtroppo, si è venuti meno ed in palese contraddizione ai dettami della stessa Commissione dello “Spendig review”, nella parte riguardante la graduale sostituzione con docenti assunti localmente. I fondi, infatti, per i corsi di lingua e cultura italiana all’estero, portati avanti dagli “enti gestori”, hanno continuato a subire continui tagli, risultando per alcuni versi i capitoli di bilancio di gran lunga più dissanguati – addirittura, se si considera dal 2008 ad oggi, vi sono stati tagli per oltre il 60% su questi capitoli di spesa.

Partendo dal 2012, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30% sul totale. Dalle seguenti cifre, fornite dallo stesso MAECI, il numero degli alunni dei corsi ex art.636, D.Lgs 297/94, risulta:

nell’anno 2012, alunni 315.953;
nell’anno 2013, alunni 296.497;
nell’anno 2014, alunni 288.141 (cifra che rappresenta l’ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015).

Quindi, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità. Un danno immenso, anche dal punto di vista economico, se si considera il potenziale indotto economic/culturale di un così gran numero di alunni persi.

Si chiede pertanto alle Autorità di governo di rimodulare seriamente i finanziamenti in modo da minimizzare le gravi criticità emerse negli ultimi anni, in particolar modo a favore del capitolo di spesa n.3153 sui corsi di lingua e cultura italiana ex art. 636, D. Lgs 297/94 ; di rispettare le chiare indicazioni date nel 2012 dalla Commissione per lo “spending review”, tramite una graduale sostituzione delle cattedre scoperte, con docenti assunti in loco.

Bisogna dare agli stessi italiani all’estero, in gran parte figli dell’ultima ondata emigratoria e molto preparati, il compito e la responsabilità di promuovere la lingua di Dante nelle rispettive nazioni di residenza.

Se passiamo ad un confronto con i tipi d’investimenti di altri Paesi europei consimili sulle loro lingue rispetto l’Italia ne vien fuori una realtà agghiacciante, la Gran Bretagna investe 826 milioni l’anno, la Francia 760 milioni, la Germania 218 milioni, la Spagna 80 milioni, mentre L’Italia elargisce contributi a Enti ed Associazioni per corsi di lingua e cultura italiana per meno di 10 milioni l’anno. Somma addirittura possible di ulteriori tagli con la nuova Legge di stabilità 2016. Ci saranno da parte di chi ha proposto i nuovi tagli delle ragioni, peccato che la ragione non le conosce.

Sergio Mattarella, primo Presidente della Repubblica a partecipare ad un convegno sull’insegnamento dell’italiano, qualche mese fa ha dichiarato:

“Il confronto con le risorse impiegate da altri Paesi europei per promuovere la propria lingua fa capire quanto sarebbe necessario un impegno finanziario maggiore da parte dello Stato”.

Noi, ci facciamo promotori di questa esplicita richiesta, aggiungendo di non dubitare che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare le cose. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.

Luigi Reale
(UK)

L’insegnamento della lingua italiana all’estero? Una risorsa d’indotto strategica molto importante per l’Italia

Ospitiamo volentieri un articolo della vice presidente del COMITES di londra Maria Iacuzio sulla lingua italiana.
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L’insegnamento della lingua italiana all’estero? Una risorsa d’indotto strategica molto importante per l’Italia ...e poi sin dal 2008 si è dissanguato il capitolo di spesa 3153 sui corsi di lingua e cultura
Fa piacere notare le molte dichiarazioni da parte di importanti esponenti di governo e non solo, cui considerano l’insegnamento della lingua all’estero: una risorsa d’indotto molto importante per l’Italia, un investimento economico strategico. Dispiace che poi non ci siano di conseguenza azioni o proposte in campo, praticabili da subito, atte ad invertire un ‘trend’ negativo. Avere delle idee positive sull’importanza della lingua italiana è una bella cosa, ma bisogna anche sapere come portarle avanti. Questa situazione, oltremodo, mortifica tantissimi cittadini italiani residenti all’estero di nuova emigrazione, ai quali si aggiungono moltissimi discendenti italiani, veri protagonisti della stessa immagine dell’Italia nel mondo.

Proprio in questi giorni da sicure indiscrezioni sulla Legge di stabilità 2016, si prevede un ulteriore consistente taglio, nella misura di quasi il 30% sul capitolo di spesa 3153, dei corsi ex art. 636, D. Lgs 297/94. Fortunatamente, grazie anche all’avveduto intervento di alcuni parlamentari eletti all’estero, questo serio e micidiale decurtamento sarà probabilmente annullato ed il capitolo di spesa del MAECI n. 3153 rifinanziato come in precedenza, speriamo che sia così.

A nostro parere, resta una forte e strutturale criticità sulla materia, accumulatasi negli anni precedenti, che sta causando un triste e penoso declino dell’insegnamento e promozione della lingua e cultura italiana all’estero.

Questa situazione ha determinato un arretramento marcato nella diffusione dell’insegnamento della lingua e cultura italiana in molti Paesi, al di là di quello che si dice. Partendo dal 2012, infatti, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, dati alla mano, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30% sul totale, circa il numero degli alunni dei corsi ex art.636, D.Lgs 297/94. Più precisamente, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità. Seguono i dati numerici del triennio in questione:





nell’anno 2012, alunni 315.953;

nell’anno 2013, alunni 296.497;

nell’anno 2014, alunni 288.141 (cifra che rappresenta l’ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015).

Pena la perdita di altre migliaia di studenti anche per l’anno scolastico 2015, considerando il ‘trent’ negativo. Dati gravi ed allarmanti, imbarazzantemente incontrovertibili, pertanto si chiede alle Autorità di Governo di rifinanziare adeguatamente i capitoli di spesa relativi a questa materia, partendo semmai dai risparmi di spesa su altri capitoli. È necessario intervenire ancor più marcatamente su capitoli di bilancio, come il n.3153, ex art. 636, D. Lgs 297/94, gravemente in sofferenza. Ci si rende conto della particolare congiuntura economica, ma è altrettanto chiarissimo ai nostri occhi che non intervenire costerà molto di più.

In conclusione per meglio capire qual'e' la reale politica, in termini finanziari, sulla promozione della lingua e cultura italiana all'estero sagace e' agghiacciante e' il confronto con altri Paesi europei:

la Gran Bretagna investe 826 milioni l’anno, la Francia 760 milioni, la Germania 218 milioni, la Spagna 80 milioni, mentre L’Italia elargisce contributi a Enti ed Associazioni per corsi di lingua e cultura italiana per meno di 10 milioni l’anno.



E' profondamente ingiusto, al di la' di tante belle parole, cosi' come viene realmente nei fatti considerata e supportata la promozione della lingua italiana all'estero.



Maria Iacuzio





Girovalzerismi: il PD con Orfini sulle dimissioni di Marino da sindaco di Roma (prima e dopo)

La trasmissione radiofonica di radio 24 "La Zanzara" a inizio Novembre 2015 non ha mancato di mandare in onda l'audio di qualche mese fa con il plenipotenziario del PD a Roma, il commissario del partito Orfini, sosteneva che volere le dimissioni di Marino da sindaco di Roma significava... «Cacciare Marino è la linea della Mafia». 

Pochi mesi dopo, Orfini, a nome del PD chiede le dimissioni di Marino.


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Vedi
Il game over di Marino, il tilt di Orfini. Renzi presenta il conto e rottama Roma



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Girovalzerismi: la Lega del 2012 non voleva il Cavaliere, quella di Novembre 2015 ha cambiato idea


venerdì 6 novembre 2015

Pensioni, Inps propone il taglio di quelle più alte ma il governo Renzi prende le distanze


Questo quello che titola il Corriere di oggi 6 Novembre 2015.

Inps: «Reddito minimo garantito» di 500 euro dai 55 anni in su

Le risorse per la lotta povertà verrebbero da 250mila pensionati d’oro. Tra possibili perdenti anche 4mila percettori di vitalizi per cariche elettive. Ma il governo frena: «Utile contributo, ma proposta inattuabile: costi sociali ed economici troppo alti»

,..palazzo Chigi non ha voluto accogliere: non solo costoso, ma anche politicamente e giuridicamente troppo complicato da realizzare.

«Penso sia un errore tagliare le pensioni, dobbiamo dare fiducia agli italiani», sostiene il premier Matteo Renzi

Ouh Matteo nazionale, Boeri ha detto di tagliare "le pensioni più alte"! Mica tutte le pensioni. Ci saran delle pensioni / vitalizi che si possono tagliare no?!?

Le reazioni:

La proposta Boeri? È quel che ci saremmo aspettati da Renzi


Reddito minimo finanziato dalle pensioni d’oro, flessibilità in uscita, meno privilegi. Così si cambia verso al Paese: perché allora il governo fa le barricate?