giovedì 9 luglio 2015

Nord e Meridione d'Italia a scuola: differenze di numeri e di opinioni

Se vi chiamate Salvatore o Concetta, o Immacolata o Rosario o Mimmo, allora questo post vi sarà indigesto fin dalle prime righe. Se invece avete la spocchia nordica più o meno dichiarata, vi incazzerete... lo stesso.

Faremo una riflessione basata su fatti (inconfutabili) ed opinioni (confutabilissime).

Fatto: Gli studenti del Nord sono meglio preparati. Un compassato "Corriere della Sera": I TEST DI VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI "Invalsi, gli studenti del Centro-Nord sempre più bravi di quelli del Sud". La morale della favola è che i risultati ai medesimi test scolastici degli studenti al Sud sono peggiori degli studenti del Nord.  E si sa da anni.


Fatto: I voti medi alla maturità sono più alti al Sud. (vedi Voti all’esame di maturità: uno sconvolgente divario tra nord e sud Italia o Maturità, al Sud i voti più generosi).

Opinione: l'incongruenza con la performance ai test invalsi, bassi al Sud e i voti scolastici, alti al Sud, si può spiegare con un tacito accordo tra classe docente e studenti "futuri disoccupati di aree depresse del Paese cui solo un impiego pubblico può dare una speranza" in base al quale ti becchi un voto artificialmente alto per ottenere maggiori punteggi nei concorsi pubblici. Concorsi che mediamente sono di minor interesse per i nordici (avete mai visto un prefetto originario di Bergamo?) ma che comunque bisogna vincere.

Opinione: all'interno di una classe omogenea su base nazionale come ad esempio le Forze Armate o le Forze di Polizia, la percentuale di meridionali tra i ranghi più bassi è molto maggiore rispetto alla percentuale di meridionali nei ruoli degli ufficiali dove, al netto dei raccomandati di ferro, al test d'ingresso ha più peso il riuscire a superare le prove di selezione rispetto al voto scolastico. Queste selezioni si basano ovviamente su una buona preparazione liceale o comunque secondaria. Sarebbe interessante vedere il mix di provenienza del primo anno di delle varie Accademie ma qui scommettiamo che gli aspiranti del Nord fanno proporzionalmente meglio alle selezioni.

Fatto: nel settore privato ed industriale, che non guarda ai titoli ma a quello che si sa fare, ci sono posti vacanti (es. periti meccanici, ingegneri meccanici). Ai concorsi regionali per tre usceri si presentano in mille.

Opinione: a Londra, nella City e nei settori dell'IT o comunque nei settori concorrenziali gli Italiani che s'incrociano son tutti polentoni (e qualche romano) o son meridionali (di buona famiglia) spediti a studiare nelle università (migliori) del Nord. Chi viene dal Sud ed ha studiato al Sud, se ha una posizione di rilievo nel settore privato all'estero è solo un'eccezione che conferma la regola.

Morale: fin che la scuola al Sud non migliora (seriamente, non nei voti, ma nella conoscenza misurabile sul campo), non emergerà mai una classe dirigente decente e il Meridione, purtroppo, resterà una zona d'Europa in difficoltà.

E mo' incazzatevi.

1 commento:

  1. Questo articolo del Corriere dice che al Sud, gli atenei registrano un calo del 20% delle iscrizioni... chissá come mai...

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