Ci diamo da fare per fermare il declino dando voce agli Italiani all'estero che si adoperano per un'Italia migliore. Quindi più libertaria.
giovedì 31 dicembre 2015
mercoledì 30 dicembre 2015
Numeri Utili: Aumento stimato delle tasse nei prossimi anni (2015)
Nonostante i proclami del governo e gli annunci trionfanti dell'informazione compiacente (a partire dalla Rai, che la...
Posted by Istituto Bruno Leoni on Wednesday, 30 December 2015
lunedì 21 dicembre 2015
Un banchiere è per sempre. Un bancario molto meno.
Un banchiere è per sempre. Un bancario molto meno. (Se poi lavora in una piccola banca, ciao ciao ) https://t.co/pX4qwaju2V— Pat (@PgGrilli) December 21, 2015
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venerdì 18 dicembre 2015
Dicembre 2015: Messaggio di Fine Anno del Console Generale d'Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti
Desidero, innanzitutto, farVi giungere, cari connazionali, il più’ sincero ed affettuoso augurio per le Festività a nome mio e di tutto il personale del Consolato Generale d’Italia a Londra.
Il 2015 si è confermato come un anno di primati per il Consolato Generale: sono oltre 250.000 i connazionali iscritti all’AIRE, e continuano a crescere ad una media di circa 2.000 nuove iscrizioni al mese. Abbiamo rilasciato oltre 1.800 passaporti al mese. Il nostro Consolato è il primo in Europa anche per nascite registrate e il secondo al mondo per percezioni consolari fatte guadagnare all’erario italiano.
Massimiliano MAZZANTI
CONSOLE GENERALE
Il 2015 si è confermato come un anno di primati per il Consolato Generale: sono oltre 250.000 i connazionali iscritti all’AIRE, e continuano a crescere ad una media di circa 2.000 nuove iscrizioni al mese. Abbiamo rilasciato oltre 1.800 passaporti al mese. Il nostro Consolato è il primo in Europa anche per nascite registrate e il secondo al mondo per percezioni consolari fatte guadagnare all’erario italiano.
Sono questi numeri
che fanno del Consolato Generale d’Italia a Londra il primo in Europa e il
secondo dell’intera Rete diplomatico-consolare italiana nel mondo per numero di
connazionali iscritti nello schedario consolare. Nessun altro Consolato può
vantare una simile mole di servizi erogati.
Si tratta,
tuttavia, di numeri che mettono quotidianamente a dura prova una struttura che
– a fronte delle chiusure degli Uffici consolari di Manchester e Bedford – non è,
invece, aumentata per risorse e numero di dipendenti, ma che ha profuso ogni
possibile sforzo per far fronte alla pressione crescente di una comunità
italiana in continuo incremento. Abbiamo voluto rispondere alla sfida dei
numeri con l’introduzione di strumenti e tecnologie volti a migliorare
l’erogazione del servizio, nell’ottica di una progressiva digitalizzazione e di
una più dinamica interazione con l’utenza.
Abbiamo
completato, grazie al sostegno della Direzione Generale per gli Italiani
all’Estero e le Politiche Migratorie, il progetto di distribuzione alla Rete
consolare onoraria delle apparecchiature per il rilevamento dei dati
biometrici. Il progetto è stato avviato in quattro sedi consolari onorarie: i
connazionali residenti a Bedford, Birmingham, Cardiff e Liverpool possono
pertanto rivolgersi ai rispettivi Consoli onorari per richiedere il passaporto,
senza doversi recare a Londra. Contiamo di assicurare la medesima dotazione anche
al costituendo Consolato Onorario di Manchester. Si tratta di un servizio molto
richiesto dalla nostra comunità più anziana.
Siamo coscienti
delle difficoltà a prenotare l’appuntamento per il passaporto online, difficoltà
date, come è ovvio, dalla straordinaria sproporzione tra la comunità in aumento
e i posti effettivamente allocabili in base alle nostre risorse. Per tale
ragione abbiamo istituito un sistema alternativo di prenotazione telefonica e
l’apertura del Consolato al pubblico per il solo rilevamento dei dati
biometrici anche nel pomeriggio, tempo normalmente dedicato al delicato lavoro
di “back-office” per il controllo delle migliaia di richieste che riceviamo.
Siamo orgogliosi
del successo che stanno riscuotendo i nostri incontri di orientamento “Primo
Approdo”, progetto innovativo che si pone l’obiettivo di fornire informazioni utili
ai nostri connazionali di recente immigrazione in Inghilterra e nel Galles
attraverso seminari gratuiti su specifici temi (legale, fiscale, medico,
accademico) ospitati in Consolato. Si tratta di un progetto suscettibile di
produrre un impatto positivo e diretto sulla vita dei tanti giovani
connazionali che approdano ogni mese in Inghilterra. Siamo, pertanto, lieti che
il progetto “Primo Approdo”, nato su ispirazione dell’Ambasciatore Terracciano,
sia stato annoverato dalla Farnesina tra le “migliori prassi” della Rete
diplomatico-consolare.
Anche nel 2015 Il
Consolato Generale è stato chiamato a garantire un importante esercizio
elettorale: il rinnovo dei Comitati degli Italiani all’Estero (Comites) di
Londra e Manchester. Siamo molto soddisfatti dello spirito di positiva
collaborazione che si è subito stabilita con i neo-eletti membri del Comites e con
i Consiglieri del CGIE, organi indubbiamente rappresentativi delle diverse e
molteplici istanze della nostra comunità nel Paese.
Abbiamo
continuato, infine, a “aprire” il Consolato generale alla comunità ed ai suoi
artisti: la “Harp House” è diventata una
vera e propria vetrina del “Made in Italy” e della creatività italiana. Nel
2015 sono state ospitate le opere di molti giovani artisti italiani e le
installazioni dei più noti marchi del design italiano. Con tali iniziative
vogliamo avvicinare sempre di più il Consolato agli italiani, nella speranza
che vedano nella “Harp House” una “casa comune”, dove riscoprire l’italianità e
quel senso di appartenenza che il vivere lontano dall’Italia sembra rinfocolare
in ognuno di noi.
Tutto questo non
sarebbe stato possibile senza la “squadra” del Consolato Generale. Grazie alla
professionalità e dedizione di coloro che vi lavorano ogni giorno, è possibile
rispondere alle straordinarie necessità di una comunità “reale” che è stimabile
in ben oltre il mezzo milione di connazionali. A tutti loro va il mio
apprezzamento e i più affettuosi auguri per il 2016. Cercheremo, assieme, di
rispondere con rinnovato vigore ed impegno alle tante istanze della nostra
collettività.
FORMULO A VOI
TUTTI, CARI CONNAZIONALI, I MIGLIORI AUGURI PER UN BUON NATALE E UN FELICE E
SERENO 2016 !
CONSOLE GENERALE
Matteo Renzi fa il bullo in #Europa, ma i conti pubblici fanno paura
@matteorenzi fa il bullo in #Europa, ma i conti pubblici fanno paura: https://t.co/2AF4GTumv9 via @linkiesta— Italia Unica Londra (@IU_Londra) December 18, 2015
L'azienda tra le più innovative al mondo extende la licenza di maternità (e paternità) mentre da noi?
Facebook is extending parental leave to four months paid time off for all employees. https://t.co/aMIojTjR2X pic.twitter.com/UxIavCXFUI
— Wall Street Journal (@WSJ) November 27, 2015
giovedì 17 dicembre 2015
Legge di Stabilità: arrivano i soliti fondi (questa volta un'ulteriore integrazione di 20 milioni) per i soliti lavoratori forestali della Calabria
Un anno fa c'erano notizie come questa a tenere banco: "Renzi destina ai lavoratori FORESTALI della Calabria 140 milioni di euro". Oggi, 17 dicembre 2015 le notizie sono le seguenti:
In pratica, oltre ai finanziamenti già previsti (e che non sappiamo a quanto ammontano) la Commissione bilancio della Camera ha approvato un emendamento che prevede nella legge di stabilità uno stanziamento di 20 milioni di euro ad integrazione del Fondo destinato al finanziamento di interventi nei settori della manutenzione idraulica e forestale per attività di difesa del suolo e di tutela ambientale
- Nella Legge di Stabilità 20 milioni per i forestali calabresi
- Legge di Stabilità: 20 milioni per i forestali calabresi - Telemia
- Nella legge di stabilità i 20 mln per i forestali calabresi
- Legge di Stabilità. Sbarra (Cisl) e Tramonti (Cisl Calabria): bene il reintegro dei Fondi forestali per la Calabria, ora rilanciare il comparto
Là dentro c'è buio pesto |
=====
vedi anche
venerdì 24 ottobre 2014
Renzi destina ai lavoratori FORESTALI della Calabria 140 milioni di euro
Le Iene - PELAZZA: Forestali in Calabria
Guarda come non lavorano alcuni operai della forestale calabrese.
mercoledì 16 dicembre 2015
Comites di Londra: cerca un collaboratore
Vuoi lavorare con il Comites di Londra?Cerchiamo un/a segretario/a di ufficio part-time con mansioni: amministrative,...
Posted by Comites di Londra on Tuesday, 15 December 2015
Gli investimenti sfortunati della Serracchiani: una nostra ipotesi sulla sua perdita di 18mila euro dalle Azioni della Banca Popolare di Vicenza
La Banca Popolare di Vicenza è una delle banche popolari al centro dell'attenzione dei media da ormai diversi mesi. Qualche tempo fa i soci si son accorti che avevano difficoltà a vedenre le azioni, difficoltà che è presto diventata impossibilità. La botta è arrivata quando ad aprile 2015 il valore delle azioni è passato da 62.50 € a 48.00 €. Da ricordare che per le banche non quotate come la Popolare di Vicenza, il valore delle azioni è determinato da una perizia di un esperto esterno e convalidata dall'assemblea dei soci.
Non entriamo qui nella polemica sulla (il)logicità di un processo di valutazione del valore del titolo azionario e sul voto capitario (una testa un voto) che caratterizza le assemblee delle banche popolari e lasciamo al lettore articoli sul malessere degli azionisti (es. "La crisi delle banche a Nordest, risparmi a rischio per ventimila friulani" Con il congelamento delle azioni intere famiglie in difficoltà. Oltre
800 richieste d’aiuto allo sportello di Federconsumatori, e "Banche, la rivolta dei risparmiatori friulani").
Parliamo invece di quanto dichiarato dalla presidente della regione Friuli Venezia Giulia nonchè vice segretatio del Partito Democratico nazionale, Debora Serracchiani: "Ho perso 18mila euro in Pop Vicenza". Secondo il Fatto quotidiano del 7 dicembre 2015 "La governatrice del Friuli Venezia Giulia riferisce di aver visto andare in fumo soldi propri e del marito investiti in titoli della popolare vicentina “in cambio” di un finanziamento per l’acquisto di una casa".
La sua dichiarazione e le immediate reazioni si possono trovare qui: google
Quello che a noi preme è capire la capacità di giudizio di un amministratore pubblico. Per questo abbiamo cercato di capire di più, sempre sulla sola base delle dichiarazioni rese al pubblico dalla Serracchiani.
In pratica, ci viene detto che la presidente ha comprato un numero X di azioni della Banca Popolare di Vicenza al valore di 62.50 € cadauna al fine di diventare socio della banca e quindi avere accesso ad un tasso migliore per il mutuo che stava aprendo.
Al che, sorge la domanda n.1: dopo mesi che negli ambienti imprenditoriali friulani si ventilavano già sospetti sullo stato della Popolare di Vicenza, come mai è andata proprio lì a chiedere un mutuo? Non sentiva le voci che giravano tra i friulani al riguardo della banca? Non ha avuto dei consiglieri che per amicizia e stima personale le avessero dato delle dritte sui mutui offerti dalle banche della zona?
Quindi la domanda n.2 sull'entità dell' "investimento". Diamo per buona l'idea che uno diventa socio per avere un mutuo a tasso migliore. E vaben. Però, a quel punto, uno compra il pacchetto MINIMO di azioni per diventare socio e si ferma li. Secondo quanto menzionato in questo articolo del Messaggero Veneto "...dal 2013 in poi alla Vicenza facevano sottoscrivere un taglio minimo di 100 azioni a un valore di 62,50 euro ad azione, in tutto 6.250 euro".
Ora, se la Serracchiani avesse fatto una mossa cauta ed avesse acquistato solo il taglio minimo, avrebbe pagato le 100 azioni 6.250 euro; ora le azioni valgono 48.00 euro cadauna quindi avrebbe perso 1.450 euro (6.350 - 4.800), una perdita minima.
Non entriamo qui nella polemica sulla (il)logicità di un processo di valutazione del valore del titolo azionario e sul voto capitario (una testa un voto) che caratterizza le assemblee delle banche popolari e lasciamo al lettore articoli sul malessere degli azionisti (es. "La crisi delle banche a Nordest, risparmi a rischio per ventimila friulani" Con il congelamento delle azioni intere famiglie in difficoltà. Oltre
800 richieste d’aiuto allo sportello di Federconsumatori, e "Banche, la rivolta dei risparmiatori friulani").
Parliamo invece di quanto dichiarato dalla presidente della regione Friuli Venezia Giulia nonchè vice segretatio del Partito Democratico nazionale, Debora Serracchiani: "Ho perso 18mila euro in Pop Vicenza". Secondo il Fatto quotidiano del 7 dicembre 2015 "La governatrice del Friuli Venezia Giulia riferisce di aver visto andare in fumo soldi propri e del marito investiti in titoli della popolare vicentina “in cambio” di un finanziamento per l’acquisto di una casa".
La sua dichiarazione e le immediate reazioni si possono trovare qui: google
Quello che a noi preme è capire la capacità di giudizio di un amministratore pubblico. Per questo abbiamo cercato di capire di più, sempre sulla sola base delle dichiarazioni rese al pubblico dalla Serracchiani.
In pratica, ci viene detto che la presidente ha comprato un numero X di azioni della Banca Popolare di Vicenza al valore di 62.50 € cadauna al fine di diventare socio della banca e quindi avere accesso ad un tasso migliore per il mutuo che stava aprendo.
Al che, sorge la domanda n.1: dopo mesi che negli ambienti imprenditoriali friulani si ventilavano già sospetti sullo stato della Popolare di Vicenza, come mai è andata proprio lì a chiedere un mutuo? Non sentiva le voci che giravano tra i friulani al riguardo della banca? Non ha avuto dei consiglieri che per amicizia e stima personale le avessero dato delle dritte sui mutui offerti dalle banche della zona?
Quindi la domanda n.2 sull'entità dell' "investimento". Diamo per buona l'idea che uno diventa socio per avere un mutuo a tasso migliore. E vaben. Però, a quel punto, uno compra il pacchetto MINIMO di azioni per diventare socio e si ferma li. Secondo quanto menzionato in questo articolo del Messaggero Veneto "...dal 2013 in poi alla Vicenza facevano sottoscrivere un taglio minimo di 100 azioni a un valore di 62,50 euro ad azione, in tutto 6.250 euro".
Ora, se la Serracchiani avesse fatto una mossa cauta ed avesse acquistato solo il taglio minimo, avrebbe pagato le 100 azioni 6.250 euro; ora le azioni valgono 48.00 euro cadauna quindi avrebbe perso 1.450 euro (6.350 - 4.800), una perdita minima.
Perchè ha invece perso 18mila euro?!? Usando la semplice matematica e facendo il calcolo a ritroso, la spiegazione che ci siamo dati è che abbia comprato fin da subito 1.240 azioni per un valore di 77.500 euro (1.240 x 62.50€). Ad Aprile le azioni sono scivolate a 48.00€ e quindi le sue 1.240 azioni valgono 59.520 euro (1.240 x 48.00 €). Ergo: 77.500 € - 59.520 € = 18.000 € persi.
Se uno compra 1.240 azioni di una banca non quotata, per di più con problematiche che già da tempo erano sulla bocca di tutti, anziché fermarsi (eventualmente) al taglio minimo (100 azioni), noi personalmente e mestamente, ci lascia perplessi.
PS e ci si attende un crollo del valore delle azioni a probabilmente 12.00 € in primavera (il che, se i nostri calcoli di cui sopra cono corretti, farebbe perdere alla Serracchiani qualcosa come 62mila euro. Vedremo.
==========
vedi 7 dicembre 2015
Debora Serracchiani: «Anch’io vittima delle banche, sono furibonda»
PS e ci si attende un crollo del valore delle azioni a probabilmente 12.00 € in primavera (il che, se i nostri calcoli di cui sopra cono corretti, farebbe perdere alla Serracchiani qualcosa come 62mila euro. Vedremo.
==========
vedi 7 dicembre 2015
SALVA-BANCHE
Il vicesegretario del Pd in un’intervista a «Libero»: «Io e mio marito abbiamo perso 18mila euro». Sull’intervento del governo dice: «È stato fatto meglio che altrove»
La (strana) passione italiana per i Kurdi (e la curiosa malafede della stampa)
In Italia non si noterà perché, com'è normale che sia, il grande pubblico legge solo la stampa italiana, però se siete all'estero noterete che i giornali italiani adorano il popolo Kurdo. Non c'è trasmissione televisiva o articolo di giornale (incluse molte prime pagine) con le foto dei guerriglieri Kurdi che si attestano contro i cattivoni dell'ISIS. In particolare ci son ampi servizi sulle donne soldato kurde parte dei guerriglieri per la libertà kurdi, i cosiddetti "peshmerga".
La cosa interessante è che all'estero, o quantomeno nei paesi anglosassoni la stampa non li considera proprio i kurdi o ne minimizza la visibilità. Alla BBC l'altra settimana han mandato un servizio in cui una donna siriana di una città sotto minaccia ISIS, intervistata diceva "qua compiono atrocità quelli dell'ISIS e pure i kurdi si sente dire che ne compiono". Una cosa del genere in una televisione italiana non s'è mai sentita.
Gli anglosassoni hanno una simpatia istintiva per la Turchia ed un'antipatia istintiva per la Russia di Putin (però han simpatia per gli oligarchi - più o meno sodali di Putin - che portano soldi a Londra). Probabilmente sapendo che i kurdi sono invisi ad Ankara, più o meno consciamente, la stampa anglosassone finisce con non menzionarli proprio mentre menziona altri gruppi che sono non solo al Nord della Siria, come i Kurdi, ma nel centro. Non tutti sono ISIS o Al Nushra (ossia Al Qaeda) ma ci sono ad esempio, i turcomanni che son appoggiati dalla Turchia o altri gruppi appoggiati dai Sauditi.
Per contro la stampa italiana ignora gli altri gruppi e sembra che l'anti regime di Assad e l'anti ISIS sia solo rappresentato dai Kurdi.
Noi abbiamo l'ancestrale diffidenza verso la Turchia. Al di là della guerra del 1912 c'è l'atavico "mamma li turchi" che riassume molte cose (oltre al "bestemmiare come un turco", "fumare come un turco" ecc.); dall'altro lato, gli anglosassoni pare ci godano a dividere il fronte Mediterraneo. Ai comunisti nostrani piace il PKK, il partito dei combattenti kurdi, che evoca, fin dal nome, immagini mentali di epopee "Cheguevariste" ma che ai turchi evoca solo attentati e morti in casa loro. Emblematico il caso di qualche anno fa su Abdullah Öcalan, detto Apo, il capo del partito comunista ed indipendentista curdo che passò in Italia 65 giorni tra il 1998 e il 1999, e fu uno dei più grossi problemi del governo D'Alema.
Tant'è che la morale della favola è una curiosa malafede della stampa sia estera/anglosassone che italiana su tutta questa vicenda, visto che gli eventi e le posizioni non sono oggettive ed obiettive da nessuno dei resoconti proposti sia in italia che all'estero. O solo/troppo filo kurde da una parte o troppo poco filo kurde dall'altra.
================
A proposito, il video qui sotto è un video anglosassone che si trova su Facebook. Ovviamente stigmatizza i russi. Per inciso, lo stesso video poteva essere fatto sui bombardamenti di forze supportate dalla Turchia. Ma ognuno sottolinea i massacri che meglio seguono gli umori della propria opinione pubblica.
More shocking footage has emerged of the aftermath of air strikes in a suburb of the Syrian capital. The images, which some viewers may find distressing, show young children fleeing the assault.
Posted by Channel 4 News on Tuesday, 15 December 2015
Ipse Dixit: Boschi (Pd): «Se Cancellieri non si dimette, Pd voti mozione di sfiducia»
19 Novembre 2013
In diretta a "L'Aria che tira", la renziana Maria Elena Boschi dichiara: «Personalmente ritengo che se non dovessero arrivare le dimissioni del ministro Cancellieri il Pd debba appoggiare la mozione di sfiducia che alcuni esponenti del Partito Democratico hanno presentato»
Oggi, 16 Dicembre 2015 ...
martedì 15 dicembre 2015
Banca Etruria: ho Luigino sulla coscienza
La linea era quella di mentire al cliente. Mors tua vita mea: se gli impiegati non lo facevano, venivano minacciati di licenziamento.
Posted by La Zanzara - Radio 24 on Tuesday, 15 December 2015
Severo ma giusto: sto pagando la Tasi, che servirà per pagare i giornalisti dell'Unità che oggi mi dicono che è l'ultima volta che la pago
Non disturbatemi, sto pagando la Tasi, che servirà per pagare i giornalisti dell'Unità che oggi mi dicono che è l'ultima volta che la pago.— Marco Cobianchi (@marcocobianchi) December 15, 2015
Travaglio: “Renzi ha informato la gip di Genova che il padre (indagato) sta facendo pressione” “I nostri titoli balle? Ecco le sue”
La risposta di Travaglio sotto forma di elenco.
Posted by La Zanzara - Radio 24 on Monday, 14 December 2015
lunedì 14 dicembre 2015
Sul caso banche la responsabilità e l'ipocrisia dei partiti (ed in particolare del PD)
Dal blog di Beppe Grillo del 14 dicembre 2015 si estrae questo post sul caso delle quattro banche del Centro Italia oggetto di un intervento del governo: "Ai telegiornali non toccate la Boschi" (tra le Banche c'è Banca Etruria dove per 9 mesi, fino al commissariamento della banca, era stato vice presidente il padre della ministra Boschi.
Pur non condividendo in toto quanto scritto, condividiamo lo spirito che sottolinea l'ipocrisia imperante di chi sta sempore col carro che vince.
Aggiungiamo la segnalazione a riflessioni articolate dal blog NoiseFromAmerika:
- Tanto va la banca al lardo che ci lascia l'obbligazionista
- La surreale vicenda della bancarotta delle banche (11 dicembre 2015)
E per chiudere, un post di Facebook di un utente che ci pare riassuma degnamente la situazione della commistione tra politica (di gnorri) e banche (di gnomi):
BANCA MARCHE: L’IPOCRISIA delle FONDAZIONI e dei POLITICI
Gli azionisti della ex Banca Marche:
Fondazione Carima (C.R. della Provincia di Macerata): 22,51%
Fondazione C.R. Pesaro: 22,51%
Fondazione Carisj (C.R. Jesi): 10,78%
Fondazione Carifano (C.R. Fano): 3,35%
Intesa Sanpaolo S.p.A.: 5,84%
Altri azionisti: 32,27%
Azioni proprie disponibili: 2,74%
Ossia, da sole, le fondazioni i controllano il 59,15% di BM e con Sanpaolo e disponibili, arrivano a 67,73%.
Come sappiamo le fondazioni sono gestite dalla politica, che ha sempre designato gli amministratori delle Banche con vari metodi salvo quello della Professionalità;
e queste fondazioni sono tutte gestite dal PD!
Es.
Chi è sindaco di Pesaro o Presidente della Provincia, in automatico è anche consigliere di Fondazione Cassa risparmio Pesaro (una delle principali azioniste di BM)
Matteo Ricci (PD): attuale sindaco di Pesaro, e stato fino al 2014 anche Presidente della Provincia. Ora è anche Vice presidente del PD e dell’ANCI.
Luca Ceriscoli (PD): attuale presidente della Regione, e stato negli ultimi 10 anni Sindaco di Pesaro
Oltre al danno, le 130mila famiglie si devono subire anche l’ipocrisia delle Fondazioni, che addirittura si vogliono spacciare per parte lesa, e dei Politici che per anni si sono approfittati di questa situazione visto che le Fondazioni sono i primi investitori sui politici stessi (non sulle Banche che sono e rimangono sottocapitalizzate) e primo luogo dove ‘parcheggiare’ gli stessi politici con lauti stipendi.
Finché non si toglieranno le Fondazioni dalle fauci dei politici poco cambierà nel sistema bancario Italiano e i danni (e le tragedie familiari) ci saranno ancora in futuro.
Le fondazioni e soprattutto i politici non devono fare i Bancari, o ci saranno sempre danni.
Ricordiamocene quando ritorneremo a votare.
R
Gli azionisti della ex Banca Marche:
Fondazione Carima (C.R. della Provincia di Macerata): 22,51%
Fondazione C.R. Pesaro: 22,51%
Fondazione Carisj (C.R. Jesi): 10,78%
Fondazione Carifano (C.R. Fano): 3,35%
Intesa Sanpaolo S.p.A.: 5,84%
Altri azionisti: 32,27%
Azioni proprie disponibili: 2,74%
Ossia, da sole, le fondazioni i controllano il 59,15% di BM e con Sanpaolo e disponibili, arrivano a 67,73%.
Come sappiamo le fondazioni sono gestite dalla politica, che ha sempre designato gli amministratori delle Banche con vari metodi salvo quello della Professionalità;
e queste fondazioni sono tutte gestite dal PD!
Es.
Chi è sindaco di Pesaro o Presidente della Provincia, in automatico è anche consigliere di Fondazione Cassa risparmio Pesaro (una delle principali azioniste di BM)
Matteo Ricci (PD): attuale sindaco di Pesaro, e stato fino al 2014 anche Presidente della Provincia. Ora è anche Vice presidente del PD e dell’ANCI.
Luca Ceriscoli (PD): attuale presidente della Regione, e stato negli ultimi 10 anni Sindaco di Pesaro
Oltre al danno, le 130mila famiglie si devono subire anche l’ipocrisia delle Fondazioni, che addirittura si vogliono spacciare per parte lesa, e dei Politici che per anni si sono approfittati di questa situazione visto che le Fondazioni sono i primi investitori sui politici stessi (non sulle Banche che sono e rimangono sottocapitalizzate) e primo luogo dove ‘parcheggiare’ gli stessi politici con lauti stipendi.
Finché non si toglieranno le Fondazioni dalle fauci dei politici poco cambierà nel sistema bancario Italiano e i danni (e le tragedie familiari) ci saranno ancora in futuro.
Le fondazioni e soprattutto i politici non devono fare i Bancari, o ci saranno sempre danni.
Ricordiamocene quando ritorneremo a votare.
R
sabato 12 dicembre 2015
Figure Barbine: Italian Prime Minister's new €1million a month jet 'grounded because no one is qualified to fly it'
E vabbeh, facciamoci del male!
Italian Prime Minister's new €1million a month jet 'grounded because no one is qualified to fly it'
TRatto dall'Indipendent del 12 dicembre 2015
venerdì 11 dicembre 2015
Saviano: Il ministro Boschi dissimula il conflitto di interessi, legato al decreto salvabanche
Il ministro Boschi dissimula il conflitto di interessi, legato al decreto salvabanche, con la sua formale assenza al...
Posted by Roberto Saviano on Friday, 11 December 2015
Quanti fidi ha concesso #BancaEtruria a queste società in cui Pier Luigi #Boschi ha ruolo?
Cara @UfficioStampaBI, quanti fidi ha concesso #BancaEtruria a queste società in cui Pier Luigi #Boschi ha ruolo? pic.twitter.com/zHBw28VTFT— Riccardo Puglisi (@ricpuglisi) December 11, 2015
mercoledì 9 dicembre 2015
Ma questo "Boschi Pier Luigi" che piglia multa da 144mila euro è parente di qualche Ministro?
Ma questo "Boschi Pier Luigi" che piglia multa da 144mila euro è parente di qualche Ministro?
#BancaEtruria pic.twitter.com/Cu67TQ83zH
— Riccardo Puglisi (@ricpuglisi) December 9, 2015
In Gran Bretagna @meb si sarebbe dimessa il giorno stesso del salvataggio di Banca Etruria.
— Riccardo Puglisi (@ricpuglisi) December 9, 2015
martedì 8 dicembre 2015
Nessuno vuole tagliare, né tantomeno rendere più efficiente la spesa pubblica. Cottarelli ha le prove
Nessuno vuole tagliare, né tantomeno rendere più efficiente la spesa pubblica. Cottarelli ha le prove. E in una conferenza a Milano lancia il suo atto d'accusa contro il governo
Posted by Linkiesta.it on Tuesday, 8 December 2015
Forza Italia prende a bordo l'ex segretario del PD siciliano dopo che ha scontato 19 mesi di arresto
Titola il Corriere di oggi: "Miccichè porta in Forza Italia il dem Francantonio Genovese"
Genovese è reduce da 19 mesi di arresti dopo essere stato messo sotto inchiesta dalla procura di Messina per truffa e peculato in un’inchiesta sui finanziamenti alla formazione professionale. Gli enti coinvolti sono stati poi smantellati dalla Regione guidata da Rosario Crocetta.
Per molti questa mossa, benedetta da Silvio Berlusconi, é l'ennesima dimostrazione che esiste un problema morale nella politica italiana.
Tragica Italia: dagli Anni Sessanta in poi il trend del PIL Italiano é stato in discesa tendenziale
@micheleboldrin @Forchielli Here the trend of the italian decline since 1960s. We've been decreasing slow but surely pic.twitter.com/S6lbe8YJ3v— Tommaso Boldrini (@tmsboldrini) December 8, 2015
Una foto di terroristi che ci inquieta
"San Bernardino, ecco la coppia di terroristi mentre entra negli Usa" cosi titola il corriere della sera pubblicando la foto dei due terroristi islamici che han compiuto la strage a San Bernardino in California qualche giorno fa.
Pure Repubblica ha la foto (Usa, strage di San Bernardino: la foto dei killer di ritorno dall'Arabia Saudita) come a dire che tutto il mondo dell'informazione ha sta foto di due musulmani che entrano le frontiere Americane di ritorno dal Medioriente.
Il problema che nessuno si pone é che questa foto é stata presa dal sistema di identificazione di tutti i passeggeri di aerei transitati per un aeroporto Americano dopo un volo internazionale. Come tutti noi viaggiatori internazionali, sappiamo che quando si arriva negli States ti prendono le impronte digitali e la foto. A quel punto uno si aspetterebbe che dopo un certo periodo questi dati personali vengano cancellati. Invece, come dimostrato dalla foto dei terroristi di cui sopra, i dati e la foto restano nel database delle forze di sicurezza Americane. Tra l'altro e' una coincidenza che stimolera' i soliti farfalloni delle teorie del complotto il fatto che ci siano due persone nella foto perche' di solito la foto identificativa e' volta ad inquadrare una persona e non due. A rigor di logica esistera' anche un'altra foto che inquadra solo il tizio.
PS Esiste anche la vecchia polemica sul perché il governo degli stati uniti debba prendere i nostri dati biometrici (impronte e foto) mentre gli Americani che entrano in Europa non ricevano lo stesso trattamento di favore. Va bene la sicurezza ma pure la reciprocita' di un'ora di coda ai controlli di sicurezza all'arrivo negli aeroporti ci dovrebbe essere.
lunedì 7 dicembre 2015
Gb, il dossier: "La Gran Bretagna non è più un Paese cristiano"
nel recente censimento alla domanda sulla religione di apparteneza ci fu la gara a scrivere "jedi". Lo scopo di una campagna goliardica, ma non troppo, era quello di far riconoscere la religione che si ispirava scherzosamente a "guerre stellari" come una religione ufficiale del regno Unito. Le regole per ottenere questo traguardo prevedevano almeno un certo numero di adepti (forse 20mila?).
Ci fu una valanga di "Jedi" nelle cartelle del censimento.
Comunque e' vero che l'avanzata dell'ateismo o comunque di un sentimento a-religioso in UK é molto avanzato con il paradosso che immigrati e seconde generazioni di immigrati rafforzano il proprio credo di origine, per lo piu' musulmano, mentre i "nativi" non seguono nessuna religione.
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Vedi anche:
Censimento in Uk , aumentano gli atei. Oltre 6mila di “religione heavy metal”Il golpe inglese
Quando l’Italia era una colonia inglese https://t.co/4FogM4iBnx pic.twitter.com/MeHx3onh8u
— Linkiesta (@Linkiesta) December 7, 2015
Vedia anche "Il golpe Inglese"
giovedì 3 dicembre 2015
ESENZIONE IMU PENSIONATI ESTERO TUTTE LE REGOLE E MODULO AUTOCERTIFICAZIONE
Ricordarsi di fare l'autocertificazione per l'esenzione IMU!
Mandate una mail al Comites per avere i moduli
Mandate una mail al Comites per avere i moduli
Vedremo dove questa ennesima avventura porterá la sicurezza in Occidente
Vedremo dove questa ennesima avventura ci portera'. Se il passato insegna qualcosa, non funzionerá neppure ora!British parliamentary vote on air strikes in Syria https://t.co/tZ9xJFhcw0 pic.twitter.com/cKFjeAO8Lk— The Economist (@TheEconomist) December 3, 2015
La Turchia nell’Unione? Buonanotte Europa
Come non essere d'accordo!
La Turchia non è nell’Unione Europea perché non è pronta. La religione - 98% di musulmani (68% sunniti, 30% sciiti) - non conta.
La Turchia nell’Unione? Buonanotte Europa
Breve riepilogo della recente cronaca turca:
La Turchia non è nell’Unione Europea perché non è pronta. La religione - 98% di musulmani (68% sunniti, 30% sciiti) - non conta.
La Turchia nell’Unione? Buonanotte Europa
E lo dice Severgnini, non un quisque de populo qualunque!
- dicembre 2015 abbattimento di un aereo russo Sukhoi sul confine turco-siriano (da parte di au aereo della NATO nella fattispecia Turco
- l’arresto di Can Dündar, direttore del quotidiano Cumhuriyet e di Erdem Gul , caporedattore ad Ankara del giornale antigovernativo
- l’assassinio di Tahir Elci, il capo degli avvocati curdi
- gravissime accuse dei vertici militari russi al presidente turco Erdogan ("Turchia e famiglia Erdogan trafficano petrolio con Isis, ecco le prove")
- clamorosi ritardi strutturali
- censure ai social media
- intimidazioni ai giornali
- attacchi alla libertà di espressione
- brutalità poliziesche
- tragedie senza spiegazioni, come quella del 10 ottobre 2015: strage alla marcia pacifista, 95 morti.
Le alleanze militari e le opportunità economiche sono più importanti? Non è vero: contano i principi. Se svendiamo quelli, buonanotte Europa.
CGIE: dopo due mesi dall'elezione che si muove?
Il 26 settembre scorso si è svolta a Londra l’Assemblea Paese per l’elezione dei 2 membri del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) assegnati al Regno Unito.
Hanno partecipato 43 elettori (su 53 componenti l’Assemblea) inclusi i Grandi Elettori incaricati dalle varie associazioni italiane accreditate presso il Consolato, che alla fine hanno eletto i seguenti candidati:
1) Luigi Billé (Comites di Londra)
2) Manfredi Nulli (candidato esterno)
Siamo al 2 dicembre 2015 e ora la comunitá italiana inizia a chiedersi quali siano le attivitá svolte in questi due mesi dal CGIE.
Hanno partecipato 43 elettori (su 53 componenti l’Assemblea) inclusi i Grandi Elettori incaricati dalle varie associazioni italiane accreditate presso il Consolato, che alla fine hanno eletto i seguenti candidati:
1) Luigi Billé (Comites di Londra)
2) Manfredi Nulli (candidato esterno)
Siamo al 2 dicembre 2015 e ora la comunitá italiana inizia a chiedersi quali siano le attivitá svolte in questi due mesi dal CGIE.
Se queste informazioni esistono, siamo certi che ci verranno rese note con un commento a questo post. E noi ringraziamo anticipatamente.
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Per saperne di piu' su questo organo vedi il CGIE sul sito della Farnesina
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Per saperne di piu' su questo organo vedi il CGIE sul sito della Farnesina
mercoledì 2 dicembre 2015
Consolato Generale d’Italia a Londra: Progetto “Primo Approdo” - 3 dicembre, dalle 18:00 alle 20:00
Si svolgerà presso il Consolato Generale d’Italia a Londra il prossimo 3 dicembre, dalle 18:00 alle 20:00, un nuovo incontro del Progetto “Primo Approdo”.
Il consolidato team di relatori, che prestano gratuitamente le proprie competenze professionali in favore dei giovani Italiani appena approdati in Inghilterra, affronterà il tema della preparazione del Curriculum Vitae secondo gli standard britannici, dei colloqui di lavoro con gli esperti di risorse umane locali, di come destreggiarsi tra le norme del mercato del lavoro inglese.
Per iscriversi, è necessario compilare il formulario reperibile al link: https://form.jotform.com/32812352289961
La partecipazione è gratuita.
Si sarà grati per una diffusione capillare della notizia.
Si ringrazia.
martedì 1 dicembre 2015
Se Sir Richard Branson celebra l'Avvocato Agnelli
The philosophy of epic entrepreneurs - Gianni Agnelli: https://t.co/Z1IIG9mLF4 #readbyrichard pic.twitter.com/6cNNHNHlld— Richard Branson (@richardbranson) December 1, 2015
lunedì 30 novembre 2015
Pizzata Liberale a Londra: Giovedi 3 Dicembre 2015
La consueta pizzata liberale tra gli Italians di Londra si terrá alla pizzeria della "Little Italy" di Clerckenwell Giovedi 3 Dicembre alle 19.00
Si parlera' di politica italiana e britannica. Portate la curiosita', verve e un buon appetito!
domenica 29 novembre 2015
I 165 mila italiani in Inghilterra con il welfare tagliato da Cameron
Italians, sapete che c'é... |
Il nostro buon Cameron taglia il welfare, peccato che lo faccia solo a spese degli stranieri (quindi anche a spese nostre) anziché fare tagli mirati ( e da tagliare nel sistema inglese ce ne sarebbe....).
Probabilmente è propaganda a uso interno e per negoziare in Europa....
Cameron era quello che diceva che sotto i Labour c'era troppa immigrazione e che l'avrebbe tagliata....in realtà il numero annuo è aumentato, eppoi due dei fattori che controbuiscono positivamente ad economia inglese sono sia immigrati "skilled" che quelli non "skilled" (questi perchè calmierano i prezzi nel mercato del lavoro per certi servizi).
Non s'é capito in base a cosa decidano i "4 anni"... è arbitrario o ci sono dei calcoli econometrici dietro.
Vero è che c'era chi veniva in Inghilterra anche dall'Italia (e ne abbiam conosciuti) a prendere sussidio e a non far niente...
Chissà come andrà a finire.
giovedì 26 novembre 2015
A cosa serve la "paghetta culturale" se le università fanno pena?
A cosa serve la "paghetta culturale" se le università fanno pena? Via @linkiesta https://t.co/Fw0toHyzjo pic.twitter.com/tDqd3lUQNw
— Thomαs Manfredi™ (@ThManfredi) November 26, 2015
Parigi: quello che non vorreste leggere
vi segnaliamo questo articolo del 20 Novembre 2015: Parigi: quello che non vorreste leggere
Perché ci odiano
Perché ci odiano al punto da uccidersi pur di ucciderci? Se lo sono chiesti in tanti. Ce lo siamo chiesti tutti. Non possiamo farne a meno: il dubbio è un nostro necessario compagno di viaggio, ma dobbiamo darci una risposta.
Inoltre:
Perché ci odiano
Perché ci odiano al punto da uccidersi pur di ucciderci? Se lo sono chiesti in tanti. Ce lo siamo chiesti tutti. Non possiamo farne a meno: il dubbio è un nostro necessario compagno di viaggio, ma dobbiamo darci una risposta.
mercoledì 25 novembre 2015
lunedì 23 novembre 2015
"E io pago"... il governo ha "salvato" altre quattro banchette fatte fallire da amici degli amici
Fa piacere apprendere che il governo ha "salvato" altre quattro banchette fatte fallire da amici degli amici. Salvato =...
Posted by Michele Boldrin on Saturday, 21 November 2015
sabato 21 novembre 2015
Crozza, risate amare: "La verità sul terrorismo"
In un lungo monologo dedicato agli attentati di Parigi, effettuato nel corso del suo programma su La 7, Maurizio Crozza riflette e ironizza sulle dinamiche politiche che avrebbero influenzato la nascita dell'Is e il suo sviluppo. Una satira amara che non risparmia leader politici attuali e del passato: Clinton, Bush, Blair e Hollande
venerdì 20 novembre 2015
martedì 17 novembre 2015
lunedì 16 novembre 2015
venerdì 13 novembre 2015
giovedì 12 novembre 2015
Governi Spendaccioni: Perotti lascia l'incarico di commissario alla spending review
Anche il governo Renzi non è riuscito a trattenere gli incaricati al taglio della Spesa Pubblica (improduttiva e non efficiente) altrimenti chiamati "Commissari alla Spending Review".
Dopo Bondi e Cottarelli, adesso anche il prof. Perotti lascia.
Ovvio che nessuno vuole tagliare la spesa pubblica e quindi uno dice... che ci sto a fare qua?
Renzi toc toc...
Da Panorama di Novembre 2015 |
Intanto le Regioni virtuose come il Veneto vengono massacrate come altre tecnicamente fallite... pic.twitter.com/HHcdWPiETC— Luca Zaia (@zaiapresidente) November 12, 2015
martedì 10 novembre 2015
Figure di palta: l'Italia é uno dei tre stati che sprecano i fondi regionali dell'Unione Europea
"Court blames three EU states for wasted billions" cosí titolano i giornali stranieri alla notizia che la corte dei conti europea (European Court of Auditors) ha ritenuto che la Spagna, l'Italia e il Portogallo sono responsabili per diversi errori di natura contabile nel settore dei fondi regionali elargiti dall'UE. Si tratta di errori che hnno causato un danno erariale per le casse Europee pari a ben 2.7 miliardi di Euro nel 2008.
Repubblica Luglio 2014 - Fondi europei, il grande spreco da 7 miliardi
L’Italia ha speso cifre ingentissime in corsi di cui non si conoscono né costi né benefici. Inclusione sociale, solo 233 nuovi impieghi contro i 30-50 mila di Germania e Francia. 500 mila progetti di formazione non sono serviti a creare lavoro
l'Auroscettico, gennaio 2015 L’ITALIA PAESE CAMPIONE DI SPRECHI. FONDI UE INUTILIZZATI
Non succede mai che gli stati protestanti dell'Europa del Nord siano all'unisono i peggiori in qualche metrica ma succedere spesso che il Club Med de noantri dia il meglio di se per perpetuare i soliti stereotipi. Ed eccoci qua!
Il segreto di pulcinella in Italia é che le regioni del Sud (in particolare) abbiamo personale (in eccesso) che non e' all'altezza di programmare le richieste di fondi europei né di gestirli formalmente. insomma di fare le carte per gestire i fondi strutturali europei. Cosí, al ministero dello Sviluppo Economico (Mise) hanno una apposito ufficio che si occupa di fare il lavoro che queste regioni non san fare e da Roma fan le carte al loro posto. Di fatto é un ministero ombra per il Mezzogiorno. Chiedete agli addetti ai lavori e vi confermeranno tutto. Chiedete a qualche politico e negherá tutto. Pero' si vede che questo sistema non basta e ha le sue falle.
E noi si continua a fare figuracce in Europa e col mondo. Siamo i soliti peracottai.
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Vedi anche:
Repubblica Luglio 2014 - Fondi europei, il grande spreco da 7 miliardi
L’Italia ha speso cifre ingentissime in corsi di cui non si conoscono né costi né benefici. Inclusione sociale, solo 233 nuovi impieghi contro i 30-50 mila di Germania e Francia. 500 mila progetti di formazione non sono serviti a creare lavoro
Sisma L'Aquila, arrestato ex vicesindaco: tangenti su lavori
Sisma #LAquila, arrestato ex vicesindaco: “Tangenti su lavori per 28 milioni di euro” https://t.co/mcyFsqWtmf pic.twitter.com/WiyV4SCOC5— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) November 10, 2015
lunedì 9 novembre 2015
I debiti dei Ds saldati dallo Stato debiti dei Ds saldati dallo Stato
I debiti dei Ds saldati dallo Stato: Una legge obbliga a coprire 107 milioni per i bilanci in rosso della vecchia «Unità»
Non perdetevi la storia di come l'Unitá si sia vista pagari i milioni di debiti dalle tasche del contribuente. Si parla di oltre 107 milioni.
Il tutto grazie ad una leggina dell'allora governo Prodi.
Insegnamento e promozione della lingua e cultura italiana all’estero – quasi 30mila studenti persi in un solo triennio
Viene drammaticamente ridotto il contingente di docenti di ruolo all’estero senza sostituirli con docenti assunti in loco – decine di migliaia sono gli studenti persi in un solo triennio.
L’Italia dispone di un’estesa rete di istituzioni scolastiche all’estero di cui la principale in assoluto è rappresentata dai corsi di lingua e cultura italiana ex art. 636, D. Lgs 297/94, i quali raggiungono una vastissima utenza. Questi corsi si sono trasformati nel tempo in un dispositivo primario per la diffusione e promozione della lingua e cultura italiana all’estero, grazie anche alla loro capillare presenza a livello mondiale.
Come è ben noto la lingua italiana rappresenta uno strumento indispensabile di promozione culturale, di società, di mobilità e turismo, nonchè volano del settore economico. Reggere una reale azione di sostegno dell’insegnamento dell’italiano all’estero diviene lungimirante e mostra capacità di visione.
I corsi di lingua e cultura italiana all’estero sono stati portati avanti, negli ultimi anni, da istituzioni
senza fini di lucro, gli “enti gestori”. Ai docenti assunti localmente da questi enti si affiancano docenti di ruolo provenienti dall’Italia. Il controllo è affidato, sotto un’ottica generale, da una parte dalle Autorità consolari e dall’altra al Dirigente scolastico responsabile per l’area. La collaborazione esplicata tramite gli “enti gestori”, prevede in generale la presa in carico totale o parziale degli oneri di docenza, della stessa formazione dei docenti, come anche la fornitura di materiale didattico
Trattasi non solo di corsi extrascolastici ma in gran parte inseriti, a vario titolo, nelle scuole locali, grazie a specifiche convenzioni sottoscritte dalla rete diplomatico-consolare con le autorità scolastiche del Paese. Processo messo in atto per facilitare l’inserimento dell’italiano nei diversi sistemi d’istruzione.
Una specifica Commissione per lo “spending review” ha operato nel 2012 per conto del MAECI ed è entrata nel merito della questione. Questa ha lavorato per un complessivo riordino e riqualificazione della spesa, tra cui quella sulla razionalizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero. Commissione che si è avvalsa di elementi informativi sul bilancio della Farnesina, sulle sue risorse umane e strutturali, effettuando anche un’analisi comparata rispetto ad altri paesi europei; i cui dettami sono stati in gran parte la linea portante dello “spending review” effettuato negli ultimi tre anni nel MAECI.
La Commissione nelle sue conclusioni, come obiettivo prioritario e d’applicazione immediata, ha raccomandato:
“di ridurre il contingente di docenti di ruolo all’estero, operando una graduale sostituzione con docenti assunti localmente; di dedicare le risorse così liberate all’intensificazione delle politiche linguistico-culturali.”
Tutto ciò avrebbe sensibilmente ridotto i costi per i trasferimenti e per le indennità di servizio all’estero e avrebbe offerto anche opportunità di lavoro per giovani laureati qualificati; fatta eccezione ai soli Dirigenti Scolastici, che avrebbero continuato a svolgere un importante ruolo di vigilanza e coordinamento d’area.
Seguendo le indicazioni in merito allo “Spending review”, si è proceduto ed in maniera accellerata, rispetto ai tempi previsti, ad una progressiva riduzione del contingente scolastico per l’estero e proveniente dall’Italia – Piano che, come già stabilito, procederà sino al 2018.
Purtroppo, si è venuti meno ed in palese contraddizione ai dettami della stessa Commissione dello “Spendig review”, nella parte riguardante la graduale sostituzione con docenti assunti localmente. I fondi, infatti, per i corsi di lingua e cultura italiana all’estero, portati avanti dagli “enti gestori”, hanno continuato a subire continui tagli, risultando per alcuni versi i capitoli di bilancio di gran lunga più dissanguati – addirittura, se si considera dal 2008 ad oggi, vi sono stati tagli per oltre il 60% su questi capitoli di spesa.
Partendo dal 2012, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30% sul totale. Dalle seguenti cifre, fornite dallo stesso MAECI, il numero degli alunni dei corsi ex art.636, D.Lgs 297/94, risulta:
nell’anno 2012, alunni 315.953;
nell’anno 2013, alunni 296.497;
nell’anno 2014, alunni 288.141 (cifra che rappresenta l’ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015).
Quindi, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità. Un danno immenso, anche dal punto di vista economico, se si considera il potenziale indotto economic/culturale di un così gran numero di alunni persi.
Si chiede pertanto alle Autorità di governo di rimodulare seriamente i finanziamenti in modo da minimizzare le gravi criticità emerse negli ultimi anni, in particolar modo a favore del capitolo di spesa n.3153 sui corsi di lingua e cultura italiana ex art. 636, D. Lgs 297/94 ; di rispettare le chiare indicazioni date nel 2012 dalla Commissione per lo “spending review”, tramite una graduale sostituzione delle cattedre scoperte, con docenti assunti in loco.
Bisogna dare agli stessi italiani all’estero, in gran parte figli dell’ultima ondata emigratoria e molto preparati, il compito e la responsabilità di promuovere la lingua di Dante nelle rispettive nazioni di residenza.
Se passiamo ad un confronto con i tipi d’investimenti di altri Paesi europei consimili sulle loro lingue rispetto l’Italia ne vien fuori una realtà agghiacciante, la Gran Bretagna investe 826 milioni l’anno, la Francia 760 milioni, la Germania 218 milioni, la Spagna 80 milioni, mentre L’Italia elargisce contributi a Enti ed Associazioni per corsi di lingua e cultura italiana per meno di 10 milioni l’anno. Somma addirittura possible di ulteriori tagli con la nuova Legge di stabilità 2016. Ci saranno da parte di chi ha proposto i nuovi tagli delle ragioni, peccato che la ragione non le conosce.
Sergio Mattarella, primo Presidente della Repubblica a partecipare ad un convegno sull’insegnamento dell’italiano, qualche mese fa ha dichiarato:
“Il confronto con le risorse impiegate da altri Paesi europei per promuovere la propria lingua fa capire quanto sarebbe necessario un impegno finanziario maggiore da parte dello Stato”.
Noi, ci facciamo promotori di questa esplicita richiesta, aggiungendo di non dubitare che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare le cose. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.
Luigi Reale
(UK)
L’Italia dispone di un’estesa rete di istituzioni scolastiche all’estero di cui la principale in assoluto è rappresentata dai corsi di lingua e cultura italiana ex art. 636, D. Lgs 297/94, i quali raggiungono una vastissima utenza. Questi corsi si sono trasformati nel tempo in un dispositivo primario per la diffusione e promozione della lingua e cultura italiana all’estero, grazie anche alla loro capillare presenza a livello mondiale.
Come è ben noto la lingua italiana rappresenta uno strumento indispensabile di promozione culturale, di società, di mobilità e turismo, nonchè volano del settore economico. Reggere una reale azione di sostegno dell’insegnamento dell’italiano all’estero diviene lungimirante e mostra capacità di visione.
I corsi di lingua e cultura italiana all’estero sono stati portati avanti, negli ultimi anni, da istituzioni
senza fini di lucro, gli “enti gestori”. Ai docenti assunti localmente da questi enti si affiancano docenti di ruolo provenienti dall’Italia. Il controllo è affidato, sotto un’ottica generale, da una parte dalle Autorità consolari e dall’altra al Dirigente scolastico responsabile per l’area. La collaborazione esplicata tramite gli “enti gestori”, prevede in generale la presa in carico totale o parziale degli oneri di docenza, della stessa formazione dei docenti, come anche la fornitura di materiale didattico
Trattasi non solo di corsi extrascolastici ma in gran parte inseriti, a vario titolo, nelle scuole locali, grazie a specifiche convenzioni sottoscritte dalla rete diplomatico-consolare con le autorità scolastiche del Paese. Processo messo in atto per facilitare l’inserimento dell’italiano nei diversi sistemi d’istruzione.
Una specifica Commissione per lo “spending review” ha operato nel 2012 per conto del MAECI ed è entrata nel merito della questione. Questa ha lavorato per un complessivo riordino e riqualificazione della spesa, tra cui quella sulla razionalizzazione dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero. Commissione che si è avvalsa di elementi informativi sul bilancio della Farnesina, sulle sue risorse umane e strutturali, effettuando anche un’analisi comparata rispetto ad altri paesi europei; i cui dettami sono stati in gran parte la linea portante dello “spending review” effettuato negli ultimi tre anni nel MAECI.
La Commissione nelle sue conclusioni, come obiettivo prioritario e d’applicazione immediata, ha raccomandato:
“di ridurre il contingente di docenti di ruolo all’estero, operando una graduale sostituzione con docenti assunti localmente; di dedicare le risorse così liberate all’intensificazione delle politiche linguistico-culturali.”
Tutto ciò avrebbe sensibilmente ridotto i costi per i trasferimenti e per le indennità di servizio all’estero e avrebbe offerto anche opportunità di lavoro per giovani laureati qualificati; fatta eccezione ai soli Dirigenti Scolastici, che avrebbero continuato a svolgere un importante ruolo di vigilanza e coordinamento d’area.
Seguendo le indicazioni in merito allo “Spending review”, si è proceduto ed in maniera accellerata, rispetto ai tempi previsti, ad una progressiva riduzione del contingente scolastico per l’estero e proveniente dall’Italia – Piano che, come già stabilito, procederà sino al 2018.
Purtroppo, si è venuti meno ed in palese contraddizione ai dettami della stessa Commissione dello “Spendig review”, nella parte riguardante la graduale sostituzione con docenti assunti localmente. I fondi, infatti, per i corsi di lingua e cultura italiana all’estero, portati avanti dagli “enti gestori”, hanno continuato a subire continui tagli, risultando per alcuni versi i capitoli di bilancio di gran lunga più dissanguati – addirittura, se si considera dal 2008 ad oggi, vi sono stati tagli per oltre il 60% su questi capitoli di spesa.
Partendo dal 2012, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30% sul totale. Dalle seguenti cifre, fornite dallo stesso MAECI, il numero degli alunni dei corsi ex art.636, D.Lgs 297/94, risulta:
nell’anno 2012, alunni 315.953;
nell’anno 2013, alunni 296.497;
nell’anno 2014, alunni 288.141 (cifra che rappresenta l’ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015).
Quindi, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità. Un danno immenso, anche dal punto di vista economico, se si considera il potenziale indotto economic/culturale di un così gran numero di alunni persi.
Si chiede pertanto alle Autorità di governo di rimodulare seriamente i finanziamenti in modo da minimizzare le gravi criticità emerse negli ultimi anni, in particolar modo a favore del capitolo di spesa n.3153 sui corsi di lingua e cultura italiana ex art. 636, D. Lgs 297/94 ; di rispettare le chiare indicazioni date nel 2012 dalla Commissione per lo “spending review”, tramite una graduale sostituzione delle cattedre scoperte, con docenti assunti in loco.
Bisogna dare agli stessi italiani all’estero, in gran parte figli dell’ultima ondata emigratoria e molto preparati, il compito e la responsabilità di promuovere la lingua di Dante nelle rispettive nazioni di residenza.
Se passiamo ad un confronto con i tipi d’investimenti di altri Paesi europei consimili sulle loro lingue rispetto l’Italia ne vien fuori una realtà agghiacciante, la Gran Bretagna investe 826 milioni l’anno, la Francia 760 milioni, la Germania 218 milioni, la Spagna 80 milioni, mentre L’Italia elargisce contributi a Enti ed Associazioni per corsi di lingua e cultura italiana per meno di 10 milioni l’anno. Somma addirittura possible di ulteriori tagli con la nuova Legge di stabilità 2016. Ci saranno da parte di chi ha proposto i nuovi tagli delle ragioni, peccato che la ragione non le conosce.
Sergio Mattarella, primo Presidente della Repubblica a partecipare ad un convegno sull’insegnamento dell’italiano, qualche mese fa ha dichiarato:
“Il confronto con le risorse impiegate da altri Paesi europei per promuovere la propria lingua fa capire quanto sarebbe necessario un impegno finanziario maggiore da parte dello Stato”.
Noi, ci facciamo promotori di questa esplicita richiesta, aggiungendo di non dubitare che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare le cose. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.
Luigi Reale
(UK)
L’insegnamento della lingua italiana all’estero? Una risorsa d’indotto strategica molto importante per l’Italia
Ospitiamo volentieri un articolo della vice presidente del COMITES di londra Maria Iacuzio sulla lingua italiana.
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L’insegnamento della lingua italiana all’estero? Una risorsa d’indotto strategica molto importante per l’Italia ...e poi sin dal 2008 si è dissanguato il capitolo di spesa 3153 sui corsi di lingua e cultura
Fa piacere notare le molte dichiarazioni da parte di importanti esponenti di governo e non solo, cui considerano l’insegnamento della lingua all’estero: una risorsa d’indotto molto importante per l’Italia, un investimento economico strategico. Dispiace che poi non ci siano di conseguenza azioni o proposte in campo, praticabili da subito, atte ad invertire un ‘trend’ negativo. Avere delle idee positive sull’importanza della lingua italiana è una bella cosa, ma bisogna anche sapere come portarle avanti. Questa situazione, oltremodo, mortifica tantissimi cittadini italiani residenti all’estero di nuova emigrazione, ai quali si aggiungono moltissimi discendenti italiani, veri protagonisti della stessa immagine dell’Italia nel mondo.
Proprio in questi giorni da sicure indiscrezioni sulla Legge di stabilità 2016, si prevede un ulteriore consistente taglio, nella misura di quasi il 30% sul capitolo di spesa 3153, dei corsi ex art. 636, D. Lgs 297/94. Fortunatamente, grazie anche all’avveduto intervento di alcuni parlamentari eletti all’estero, questo serio e micidiale decurtamento sarà probabilmente annullato ed il capitolo di spesa del MAECI n. 3153 rifinanziato come in precedenza, speriamo che sia così.
A nostro parere, resta una forte e strutturale criticità sulla materia, accumulatasi negli anni precedenti, che sta causando un triste e penoso declino dell’insegnamento e promozione della lingua e cultura italiana all’estero.
Questa situazione ha determinato un arretramento marcato nella diffusione dell’insegnamento della lingua e cultura italiana in molti Paesi, al di là di quello che si dice. Partendo dal 2012, infatti, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, dati alla mano, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30% sul totale, circa il numero degli alunni dei corsi ex art.636, D.Lgs 297/94. Più precisamente, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità. Seguono i dati numerici del triennio in questione:
nell’anno 2012, alunni 315.953;
nell’anno 2013, alunni 296.497;
nell’anno 2014, alunni 288.141 (cifra che rappresenta l’ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015).
Pena la perdita di altre migliaia di studenti anche per l’anno scolastico 2015, considerando il ‘trent’ negativo. Dati gravi ed allarmanti, imbarazzantemente incontrovertibili, pertanto si chiede alle Autorità di Governo di rifinanziare adeguatamente i capitoli di spesa relativi a questa materia, partendo semmai dai risparmi di spesa su altri capitoli. È necessario intervenire ancor più marcatamente su capitoli di bilancio, come il n.3153, ex art. 636, D. Lgs 297/94, gravemente in sofferenza. Ci si rende conto della particolare congiuntura economica, ma è altrettanto chiarissimo ai nostri occhi che non intervenire costerà molto di più.
In conclusione per meglio capire qual'e' la reale politica, in termini finanziari, sulla promozione della lingua e cultura italiana all'estero sagace e' agghiacciante e' il confronto con altri Paesi europei:
la Gran Bretagna investe 826 milioni l’anno, la Francia 760 milioni, la Germania 218 milioni, la Spagna 80 milioni, mentre L’Italia elargisce contributi a Enti ed Associazioni per corsi di lingua e cultura italiana per meno di 10 milioni l’anno.
E' profondamente ingiusto, al di la' di tante belle parole, cosi' come viene realmente nei fatti considerata e supportata la promozione della lingua italiana all'estero.
Maria Iacuzio
L’insegnamento della lingua italiana all’estero? Una risorsa d’indotto strategica molto importante per l’Italia ...e poi sin dal 2008 si è dissanguato il capitolo di spesa 3153 sui corsi di lingua e cultura
Fa piacere notare le molte dichiarazioni da parte di importanti esponenti di governo e non solo, cui considerano l’insegnamento della lingua all’estero: una risorsa d’indotto molto importante per l’Italia, un investimento economico strategico. Dispiace che poi non ci siano di conseguenza azioni o proposte in campo, praticabili da subito, atte ad invertire un ‘trend’ negativo. Avere delle idee positive sull’importanza della lingua italiana è una bella cosa, ma bisogna anche sapere come portarle avanti. Questa situazione, oltremodo, mortifica tantissimi cittadini italiani residenti all’estero di nuova emigrazione, ai quali si aggiungono moltissimi discendenti italiani, veri protagonisti della stessa immagine dell’Italia nel mondo.
Proprio in questi giorni da sicure indiscrezioni sulla Legge di stabilità 2016, si prevede un ulteriore consistente taglio, nella misura di quasi il 30% sul capitolo di spesa 3153, dei corsi ex art. 636, D. Lgs 297/94. Fortunatamente, grazie anche all’avveduto intervento di alcuni parlamentari eletti all’estero, questo serio e micidiale decurtamento sarà probabilmente annullato ed il capitolo di spesa del MAECI n. 3153 rifinanziato come in precedenza, speriamo che sia così.
A nostro parere, resta una forte e strutturale criticità sulla materia, accumulatasi negli anni precedenti, che sta causando un triste e penoso declino dell’insegnamento e promozione della lingua e cultura italiana all’estero.
Questa situazione ha determinato un arretramento marcato nella diffusione dell’insegnamento della lingua e cultura italiana in molti Paesi, al di là di quello che si dice. Partendo dal 2012, infatti, cioè da quando è stato stilato il rapporto della Commissione, dati alla mano, vi è stata una perdita di studenti frequentanti di circa il 30% sul totale, circa il numero degli alunni dei corsi ex art.636, D.Lgs 297/94. Più precisamente, si è avuta una riduzione nel numero degli studenti di ben 27.812 unità. Seguono i dati numerici del triennio in questione:
nell’anno 2012, alunni 315.953;
nell’anno 2013, alunni 296.497;
nell’anno 2014, alunni 288.141 (cifra che rappresenta l’ultimo dato statistico fornito nel mese di luglio 2015).
Pena la perdita di altre migliaia di studenti anche per l’anno scolastico 2015, considerando il ‘trent’ negativo. Dati gravi ed allarmanti, imbarazzantemente incontrovertibili, pertanto si chiede alle Autorità di Governo di rifinanziare adeguatamente i capitoli di spesa relativi a questa materia, partendo semmai dai risparmi di spesa su altri capitoli. È necessario intervenire ancor più marcatamente su capitoli di bilancio, come il n.3153, ex art. 636, D. Lgs 297/94, gravemente in sofferenza. Ci si rende conto della particolare congiuntura economica, ma è altrettanto chiarissimo ai nostri occhi che non intervenire costerà molto di più.
In conclusione per meglio capire qual'e' la reale politica, in termini finanziari, sulla promozione della lingua e cultura italiana all'estero sagace e' agghiacciante e' il confronto con altri Paesi europei:
la Gran Bretagna investe 826 milioni l’anno, la Francia 760 milioni, la Germania 218 milioni, la Spagna 80 milioni, mentre L’Italia elargisce contributi a Enti ed Associazioni per corsi di lingua e cultura italiana per meno di 10 milioni l’anno.
E' profondamente ingiusto, al di la' di tante belle parole, cosi' come viene realmente nei fatti considerata e supportata la promozione della lingua italiana all'estero.
Maria Iacuzio
Girovalzerismi: il PD con Orfini sulle dimissioni di Marino da sindaco di Roma (prima e dopo)
La trasmissione radiofonica di radio 24 "La Zanzara" a inizio Novembre 2015 non ha mancato di mandare in onda l'audio di qualche mese fa con il plenipotenziario del PD a Roma, il commissario del partito Orfini, sosteneva che volere le dimissioni di Marino da sindaco di Roma significava... «Cacciare Marino è la linea della Mafia».
Pochi mesi dopo, Orfini, a nome del PD chiede le dimissioni di Marino.
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Vedi
Il game over di Marino, il tilt di Orfini. Renzi presenta il conto e rottama Roma
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Potrebbe interessarti:http://www.romatoday.it/politica/dimissioni-marino-8-ottobre-2015.html
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Pochi mesi dopo, Orfini, a nome del PD chiede le dimissioni di Marino.
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Il game over di Marino, il tilt di Orfini. Renzi presenta il conto e rottama Roma
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- Aprile 2013: Marino vince le primarie del Partito Democratico a Sindaco di Roma
- Giugno 2015: Repubblica: Mafia Capitale, Pd sotto accusa. Orfini contrattacca: "Marino e Zingaretti baluardi della legalità". Renzi: "Chi ruba va in galera e paga". I democratici: "Né scioglimento del Comune né dimissioni del sindaco". Cinque Stelle e Lega contro il primo cittadino. Grillo: "Noi sempre puliti"
- 8 Ottobre 2015: L'Espresso: Sì, Orfini disse: «Cacciare Marino è la linea della Mafia». E ricordarlo può esser utile
- 8 Ottobre 2015: Il game over di Marino, il tilt di Orfini. Renzi presenta il conto e rottama Roma. Il premier presenta il conto al commissario Orfini e impone la defenestrazione di Marino.
- 30 Ottobre 2015: ANSA: Orfini, non presento le dimissioni. Agisco su mandato del Pd
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A Roma la linea dei grillini non cambia: attaccare il Pd e dimettere @ignaziomarino. Segnalo con affetto che è la stessa linea della mafia.
— orfini (@orfini) March 27, 2015
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