Nella Campagna elettorale delle Politiche del 2013 se n’era discusso ed
erano arrivate delle dettagliate segnalazioni su sprechi e clientele.
Su Comites e Cgie una nostra fonte
autorevolissima aveva riassunto dicendo che “non servono e i posti vanno sempre
ad un paio di vecchi volti noti”.
Inoltre un elettore che s’era trovato a
svolgere alcune funzioni per un COMITES ci scrisse:
“Nello svolgimento della mia funzione XXXX ne
ho viste veramente di tutti i colori in termini di spese inutili e/o gonfiate
con maggiorazioni rispetto al costo normale di mercato: cancelleria, stampa
materiale pubblicitario, inserzioni a pagamento, acquisto di laptop, acquisto
di una cassaforte per conservare documenti!!!, spese di viaggio, vitto e alloggio
del Presidente per riunioni del cosiddetto Intercomites - cioè l'incontro dei
Presidenti dei vari Comites in una nazione - e addirittura una polizza
assicurativa per la responsabilità civile dei membri del Comites!!!
Ho notato anche l'inutilià della maggioranza
degli eventi pubblici organizzati, decisi appositamente secondo gli interessi
privati e di lavoro dei membri del Comites stessi (es. incontri sul tema
ristorazione - vedi consiglieri ristoratori - oppure sul tema
"presentazione di studi sull'emigrazione itlaiana in Germania" (vedi
professione svolta quale docente di sociologia specializzata nel tema
dell'emigrazione di una consigliera). A tali eventi i relatori o sono stati
direttamente i consiglieri oppure qualche loro amico o partner d'affari che in
tal modo ha ottenuto spazio e pubblicità gratis.
Circa quattro anni fa proposi io stesso tre
argomenti su cui organizzare un incontro con gli italiani (a tale proposito le
invierò tra pochi minuti un'apposita mail). La risposta è stata che non vi era
secondo loro interesse sufficiente tra i connazionali. Secondo me il motivo era
che loro consiglieri non avevano nulla da guadagnarci personalmente o per gli
interessi lavorativi o economici gestiti da loro o dal loro entourage di amici,
parenti e parnter d'affari.
Inizialmente presentai qualche riserva e
perplessità sulla legittimità di alcune voci di spesa, ma mi fecero capire
subito che occorreva comportarsi come in passato, cioè firmare i bilanci senza
fare troppe osservazioni sulla "natura" delle spese, preoccupandosi
più che altro della correttezza matematica di addizioni e sottrazioni.
Presentai alla Presidente e ai consiglieri le mie dimissioni. La Presidente, a
nome dei soci, mi pregò di ritirare le dimissioni e di rimanere in carica fino
al decreto di indizione delle successive elezioni del Comites e io più che
altro per compassione accettai. Preciso, come potrà verificare in merito, che
tutti i Comites all'estero, il cui ultimo mandato quinquennale è scaduto nel
2009, sono ancora in carico in quanto
gli ultimi governi hanno continuamente rinviato sine die l'indizione di nuove
elezioni Comites per questioni di risparmi di bilancio nel rispettivo capitolo
di spesa. Quindi tutti i Comites ora operanti sono stati eletti nel 2004 e nel
frattempo non vi è stato ancora alcun rinnovo.”