martedì 23 febbraio 2016

Uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, un pesce d'Aprile o gioco con il fuoco?

In questi giorni e` infiammato in UK il dibattito sull'uscita del Regno Unito dall'Unione. 
David Cameron, primo ministro in carica, dopo aver intrapreso un negoziato con il Consiglio su quattro punti chiave, ha finalmente indetto un referendum per il prossimo 23 Giugno per chiedere ai sudditi di sua maesta` se vogliono rimanere nell'Unione Europea (riformata).

L'uscita dall'Unione Europea non e` cosa nuova, gia` la Groelandia fece un referendum ed usci` dall'Unione nel 1982. Ma la questione e` differente in quanto la Groelandia era una dipendenza della Danimarca, e in quel periodo stava diventanto uno stato indipendente. 

Finora nessuno Stato membro ha mai tenuto un referendum nazionale sul ritiro dalla Unione europea, anche se nel 1975 il Regno Unito gia` organizzo` un referendum sulla CEE e il 67,2% degli elettori scelse di rimanere nella Comunita`.

Il Regno Unito e` sempre stato opportunista con l'Unione, infatti gia` Jean Monet - padre fondatore -, nelle sue memoria (Memoirs, pp.363-364), scriveva: "Experience has showed me that it is not good for the English to obtain separate conditions and a special status in their relations to others, neither can they benefit from it. However, you can expect much of them if you resolutely offer them to collaborate as equals. If your sturdiness is constant, the chances are high that they will adapt at some point or another and become partners in the full meaning of the word.

Prego, la prima porta a destra...
(L'esperienza mi ha gia` dimostrato che non e` bene per gli inglesi ottenere delle separate condizioni e uno speciale status nelle loro relazioni con gli altri, ne` tantomeno loro posso beneficiarne. Diversamente vi potete aspettare molto piu` da loro se gli offriamo risolutamente di collaborare da euguali. Se la Vostra solidita` [in questa posizione] e` costante, ci saranno molte possibilita` che loro ad un certo punto si addatteranno e diventeranno partner nel pieno senso della parola.)

Il solo annuncio di ieri del sindaco di Londra Boris Johnson di appoggiare il Brexit (come e` chimata l'uscita del Regno dall'Unione), ha fatto crollare la sterlina in un giorno piu` di quanto sia mai successo negli ultimi sette anni.

L'unica certezza che i politici inglesi hanno, e` dato dall'art.50 del trattato di Lisbona: le nuove condizioni saranno discusse dal Consiglio senza lo stato membro uscente.

Non sarebbe, a mio avviso, nemmeno conveniente per il Regno entrare nell'EFTA come ad esempio la Norvegia: Dovrebbe versare all'Unione contributi come tutti gli Stati EFTA, addottare tutte le normative Europee senza avere diritto di parola nella loro formulazione.

Se il Regno Unito dopo l'uscita si pentisse, e volesse successivamente rientrare nell'Unione, oltre al danno la beffa, sarebbe obbligato ad adottare l'Euro, seguendo le stesse condizione di tutti i nuovi paesi candidati.

Sarebbe come un divorzio caro... e i lungimiranti mercati sembrano averlo capito meglio dei politici, come sempre, d'altronde.

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