mercoledì 1 aprile 2015

Intervista a Ezio Fabiani di #SiamoItaliani. Elezioni #Comites 2015 di #Londra


Intervista a Ezio Fabiani di Siamo Italiani 

1.             Come si chiama la vostra lista, qual è il vostro motto?

La nostra lista si chiama Siamo Italiani Elezioni Comites 2015.


2.             Chi siete e perché avete deciso di presentare una lista per il COMITES di Londra?

Siamo tutti di estrazione di Centrodestra da dove proveniamo politicamente. Essenzialmente l’idea legata a quello che era designato come “centrodestra”. Ci sentiamo liberali e conservatori. La nostra è una visione neoliberal con un approccio conservatore al mercato.
Perché siamo scesi in campo? Siamo italiani a Londra e vogliamo contribuire alla vita politica della Comunità Italiana a Londra.
Il COMITES è qualcosa anche di zoppo perché quando fu creato non è stato incanalato nel tessuto istituzionale italiano. Il problema è che il COMITES fu creato prima che venisse esteso il voto agli italiani all’estero, per cui la sua struttura è totalmente sconnessa con l’impianto di rappresentanza politica della Comunità italiane nel Mondo. Qual è il problema? L’emergere della rappresentanza parlamentare degli Italiani all’Estero ha fatto si che il Consolato facesse più riferimento ai deputati eletti che al COMITES.
Così son state rimandate costantemente le elezioni per il rinnovo del COMITES fino a che, oggi, la maturità politica degli italiani all’estero è cresciuta al punto che si può finalmente mettere in discussione i vecchi impianti regolatori dei COMITES stessi. Noi crediamo che la rappresentanza politica della comunità degli Italiani debba prima passare attraverso il COMITES.

Il sistema per eleggere i COMITES non ci piace per una serie di limiti. Tuttavia, la raccolta delle firme se non altro ha creato una barriera alle liste deboli fatte da amici di amici dando finalmente un sistema strutturato sia per l’elettorato passivo ed attivo. Così si premia chi sa fare politica e sa articolare sia un’offerta politica che un credibile piano di azione per creare consenso dietro alle proprie proposte. Purtroppo la base elettorale non ha capito il cambiamento e solo pochissimi in percentuale si sono iscritti a votare: sarà compito di questo nuovo COMITES dare impulso anche al futuro allargamento della base elettorale.

3.             Chi è il capolista? Presentateli agli Italiani di Londra: chi sono, quale background ed esperienza hanno, e da quanti anni sono in uk?

Sono io il capolista, Ezio Fabiani.

Gli italiani che abbiamo messo in lista sono quasi tutti sotto i cinquant’anni ma non abbiamo ventenni. Io come capolista ho 34 anni e sono a Londra da 15 anni.

Maurizio Morabito è uno dei nostri candidati di punta ed è un libero pensatore di area di centrodestra.

Stefania Russi ha fatto politica anche in Italia a livello provinciale.

Gabriele Torsello ha una storia molto interessante perché è stato rapito in Afghanistan dai Talebani ed è un reporter di guerra conosciuto che tra l’altro, ha anche collaborato con l’ONU.
   
In generale abbiamo imprenditori incluse persone della vecchia emigrazione, non necessariamente tutti legati alla politica attiva. Infatti, diversi candidati non fanno politica attiva ma sono accomunati da una passione civile.

4.             Che programmi avete a sostegno della vecchia immigrazione, cioè di chi è già qui da anni o è nato qui (seconda generazione in poi)?

Non abbiamo dei programmi definiti per vecchia e nuova emigrazione. Noi abbiamo un programma per l’intera comunità italiana. In realtà le ondate migratorie han tutte le stesse esigenze: dal vecchio emigrato che non riesce a farsi il passaporto fuori Londra o puoi avere il Ventenne che arriva e finisce nel circuito sbagliato ed ha tanto bisogno tanto quanto la vecchia migrazione.

Noi non condividiamo il dividere la migrazione per tipologie di migrazione (vecchia, nuova). Pensiamo sia da indirizzare come un insieme: la comunità italiana nella zona consolare di Londra! Credo sia ipocrisia dividere la società in gruppi ed ad ogni gruppo dare un contentitno.

Essenzialmente il nostro programma si divide in tre punti:
1 – Ristrutturare lo Statuto del COMITES. Si tratta di un ente pubblico con uno statuto di diritto privato per cui urge fare delle aggiunte che riguardano il contesto di Londra. Qui c’è un certo giro di affari che riguarda le aziende italiane (attraverso l’Agenzia del Commercio – ex ICE, con iul ramo economico dell’Ambasciata, con le camere di commercio). Urge mettere nello statuto si deve mettere che possiamo anche occuparci della connotazione economica della popolazione residente, con 150mila residenti che ne fanno la seconda città italiana nel Mondo dopo San Paolo in Brasile). Ci sono molti militari qui, oltre che aziende, banche etc..
2- Creare dei comitati tematici che coinvolgano la società civile su tre filoni: 1) attività produttive, 2) attività culturali e 3) attività istituzionali. Almeno una volta all’anno tutti i rappresentanti della società italiana devono trovarsi assieme per fare il punto sullo stato di questi filoni e come fare squadra. Per cui ci sarebbero tre eventi all’anno distinti sulla base di questi filoni.
3- Creare il Punto d’Ascolto per i Servizi Consolari: il monitoraggio dell’attività consolare che raccolga le critiche costruttive di chi utilizza i servizi consolari e poi li canalizzi alle autorità consolari al fine di migliore il servizio.

5.             Che programmi avete a sostegno della nuova immigrazione, e in particolare per i nuovi under 30 in arrivo?

Vedi risposta alla domanda precedente.   

6.             Quali associazioni di Italiani frequentate più regolarmente?


Non ne abbiamo alcune di particolari ma posso citare l’Associazione Bergamaschi, Il Circolo e la British Italian Society


7.             Secondo voi quanti sono gli Italiani a Londra?.

I residenti sono almeno 150mila, in Inghilterra 240mila. Ad esempio Bergamo ha 118mila abitanti e quindi è come una media cittadina italiana.

8.             Quanti Italiani, secondo voi, sono a Londra senza essere iscritti all'AIRE? e quali sono i motivi di questa mancata iscrizione?

I non iscritti all’AIRE sono almeno tanti quanti gli iscritti all’AIRE. Molti di questi non sono stanziali e stanno qui solo alcuni mesi o magari pochi anni. Poi ci sono i parenti in visita che si fermano dei mesi. Perché non si iscrivono? Secondo me perché non si fidano del legislatore perché è parte del germe italiano del “non fidarsi del legislatore” di fatto molti ti rispondono “mi conviene farlo?”. Prima di tutto l’iscrizione è un dovere di legge passati i 12 mesi però il legislatore ha deciso di non tartassare chi non si è iscritto e così la non iscrizione continua a non essere una questione sul tavolo. Questo aspetto è più legato alla mancanza di senso civico e le lacune del “sistema paese” dove tra ministeri (es. Esteri e Interni) non c’è il dialogo che probabilmente dovrebbe esserci. Il rischio è che il Consolato sia strutturato per sostenere gli iscritti all’AIRE però se poi ci sono il doppio di italiani in quel bacino consolare è chiaro che le Istituzioni non ce la fanno a dare un servizio adeguato: per cui c’è l’errore di non iscriversi all’AIRE che crea un disguido di fondo. Il COMITES dovrebbe essere uno dei motori per diffondere l’importanza dell’iscrizione AIRE.

9.             Che programmi avete per i giovani immigrati non "ufficiali"? Pensate di fare promozione anche per loro?.  

I giovani che son qui temporaneamente (es. studenti di lingua) sono chiaramente fuori dalla competenza del COMITES. Per il resto ci piace pensare di fare “diplomazia sociale” come forma di rappresentanza per gli italiani e quindi cercare di dare uno strumento in più alla diplomazia formale Italiana dell’Ambasciata e del Consolato. In definitiva, per chi è qui da poco, ci attiveremo per creare  opportunità di ascolto e di incontro.


10.          Se venite eletti come potranno contattarvi gli Italiani londinesi? E come renderete note le riunioni e le delibere dei COMITES?.
Rifaremo il sito internet del COMITES Londra: investiremo su quella comunicazione. Per evitare costi vedremo come finanziare il sito eventualmente trovare sinergie con siti istituzionali. Per quanto riguarda la comunicazione seguiremo lo standard procedurale degli enti pubblici; comunque tutti i consiglieri dovranno avere email pubbliche e dovranno essere disponibili ad essere raggiunti facilmente.

11.          Avete mai fatto esperienza di gestione politica con qualche partito? Che rapporti pensate di tenere le rappresentanze politiche?

A parte uno, nessun candidato ha mai ricoperto incarichi elettivi. Metà della lista militava attivamente nel PDL. Però devo chiarire che la lista ha una connotazione ideologica ma non fa riferimento ad un partito.

12.          Recentemente ci sono state molte critiche riguardo ai COMITES e possiamo dire che gli italiani si dividono tra chi li vuole abolire e chi li vorrebbe rinnovare, voi che cosa abolirete e cosa salverete dei COMITES?

Con 50mila sterline per tre rappresentanze COMITES dello UK posso dire che non ci sono fondi sufficienti per fare un’attività che funzioni veramente. Se non altro servirebbe una sede o la disponibilità di luoghi per fare attività.  

In generale io direi di salvare quello che c’è però occorre fare un cambio dello statuto dei COMITES in base alla connotazione locale (es. Londra per 150mila abitanti deve essere diverso da quello di altri Consolati dove ci sono meno residenti).

13.          Per finire un appello al voto: perché gli Italiani di Londra dovrebbero votare per voi? 

Perché siamo gli unici che abbiamo capito cosa sia il COMITES!

Siamo gli unici che non dividiamo la comunità in tipologia e parliamo di Sistema Paese. Inoltre il capolista ha nove anni di esperienza in Ambasciata e quindi possiamo dire che noi conosciamo bene i meccanismi di funzionamento della rappresentanza presso le istituzioni e siamo pronti a metterlo a frutto per il bene della comunità Italiana di Londra e dintorni. 

Ezio Fabiani, @EzioFabiani

16 marzo 2015

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