giovedì 26 marzo 2015

I #CGIE hanno ancora senso? Perchè nessuno ne parla?

Il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (C.G.I.E.) è organismo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi che interessano le comunità all'estero.

Tuttavia, dopo che la legge ha introdotto il voto per gli italiani all'estero e quindi ci sono dei deputati e senatori che fungono da rappresentanza politica della comunità italiana internazionale, obiettivamente, a che cosa serve il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (C.G.I.E.)?

Il CGIE (vedi il sito) si riunisce presso il ministero degli Esteri e si compone di 94 Consiglieri, di cui 65 eletti direttamente all'estero e 29 di nomina governativa. I suoi organi istituzionali sono il Comitato di Presidenza (composto oltre che dal Ministro, dal Segretario Generale, da quattro Vice Segretari Generali e da undici rappresentanti delle varie aree), le sette Commissioni Tematiche, le tre Commissioni Continentali, i Gruppi di Lavoro e l'Assemblea Plenaria.


Ma tutte queste belle cose non possono farle i parlamentari regolarmente eletti all'estero? 

Il CGIE è stato completamente rinnovato il 26 giugno 2004, mentre le elezioni alle cariche interne elettive sono state effettuate il 27 luglio 2004. Dal 2004 ad oggi, son 11 anni dalle ultime sue elezioni (come per i COMITES) mentre, i nostri parlamentari sono stati rinnovati nel 2006, 2008 e 2013 e quindi sono decisamente più rappresentativi. 

La cosa che ci sfugge è: perchè i medesimi parlamentari non chiedono con forza l'abolizione del CGIE?

Tutte domande inevase e peggio ancora, un dibattito che non viene neppure fatto, sia da chi è pro, che da chi è contro l'esistenza del CGIE.

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