venerdì 27 marzo 2015

13. Intervista ai candidati #COMITES di Londra: perché gli Italiani di Londra dovrebbero votare per voi?

Si conclude con questo post l'intervista fatta alle liste candidate al COMITES della Circoscrizione Consolare di Londra. Le liste sono qui elencate in ordine alfabetico.
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Domanda 13. Per finire un appello al voto: perché gli Italiani di Londra dovrebbero votare per voi? 


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Lista ItalUk
Risponde Luigi Reale - Capolista
Gruppo Facebook: Italuk Comites
Twitter: @ItalUK_comites 
Ashtag: #ItalUk
Blog: N/A
Sito Internet: N/A
Email di lista: N/A

Per avere qualcuno che si faccia interprete di istanze, che sintetizzi quei problemi e trovi soluzioni pratiche.

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Lista Mani Unite
Risponde il delegato di lista Avv. Alessandro Gaglione - Capolista: Padre Giandomenico Ziliotto
Twitter: N/A
Ashtag: #maniunite
Blog: N/A
Sito Internet: N/A
Email di lista: N/A

Il mio primo invito e’ quello di votare, indipendentemente dalla lista prescelta. Come Avvocato non posso non ricordare, in primis a me stesso, il diritto/dovere dell’esercizio del diritto di voto. 

Ovviamente raccomando di votare per la lista “MANI UNITE”, tra gli altri motivi, perche’ non facciamo riferimento ad alcun partito politico e questo ci rende, in un certo senso, liberi da condizionamenti ideologici e direttive provenienti “dall’alto” potendoci, pertanto, concentrare solo sulle reali problematiche “di territorio” che ogni giorno affrontano gli Italiani in UK. 

Inoltre, nella nostra lista, come ho detto, abbiamo uno spaccato di tutta l’”italianita’” in UK (pensionati, professionisti della City, ecc.) e, pertanto, potremmo sicuramente, se eletti, rappresentare veramente tutti e nel migliore dei modi.


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Lista Moving Forward
Risponde il delegato di lista Andrea Pisauro - Capolista: Martina Di Simplicio
Gruppo Facebook: Moving Forward
Twitter: 
Ashtag: 
Blog: http://movingforward2014.uk/category/diario/
Sito Internet: http://movingforward2014.uk
Email di lista: info@movingforward2014.uk

Abbiamo una visione chiara e dei progetti precisi. Non abbiamo rendite di posizione da difendere ma solo entusiasmo da infondere. Siamo nuovi emigrati convinti di poterci occupare anche dei vecchi e un po' diffidenti che il contrario sia possibile. Siamo seri, determinati e animati da ideali forti.

Britaly needs to be #MovingForward and it will!

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Lista Siamo Italiani
Risponde Ezio Luigi Fabiani - Capolista
Twitter: @siamouk
Ashtag: #SiamoItalianiComites
Blog: http://siamoitaliani.info/blog/
Sito Internet: http://siamoitaliani.info/
Email di lista: siamoitaliani@safe-mail.net

Perché siamo gli unici che abbiamo capito cosa sia il COMITES!

Siamo gli unici che non dividiamo la comunità in tipologia e parliamo di Sistema Paese. 

Inoltre il capolista ha nove anni di esperienza in Ambasciata e quindi possiamo dire che noi conosciamo bene i meccanismi di funzionamento della rappresentanza presso le istituzioni e siamo pronti a metterlo a frutto per il bene della comunità Italiana di Londra e dintorni.

14 commenti:

  1. I COMITES (Comitati degli italiani all'estero - http://www.comites-it.org) sono un organo di rappresentanza degli italiani all'estero nei rapporti con le rappresentanze diplomatico-consolari ed esistono dal 2003.

    Il CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/OrganismiRappresentativi/CGIE.htm) è organo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi di interesse per gli italiani all'estero ed esiste dal 1989.

    Servono o non servono? Sono uno spreco o un assetto positivo?

    Ricordo di aver votato (per curiosità) via posta per la rappresentanza COMITES oltre dieci anni fa ma poi non ne ho mai seguito le attivita' e non ne ho sentito la mancanza a dire il vero.

    Si dovrebbe prima capire quali siano i risultati che i vari COMITES hanno portato a casa finora e valutare i pro e contro di questo sistema di rappresentanza (sono dei centri di potere piu' che degli aggregatori di istanze degli italiani all'estero? Che bilancio hanno? Sono trasparenti nelle loro attivita'? I loro membri eletti sono facilemnte contattabili? ecc.)
    si dovrebbe verificare cosa effettivamente facciano nazioni a noi vicine come Francia, Germania e Gran Bretagna per raccogliere le istanze dei loro emigrati e quindi valutare se il nostro modello di rappresentanza presso i consolati/ministero degli esteri va bene cosi' com'e' o se va cambiato. So che la Francia ha dei parlamentari eletti nelle circoscrizioni estere (Londra ne ha uno) pero' non so se questo parlamentare diventa il collettore delle istanze degli emigrati.
    Di certo noi abbiamo sia i COMITES che 12 parlamentari che rappresentano l'estero. Tecnicamente la mancanza del vincolo di mandato (presente in altri ordinamenti) a rigor di legge non garantisce che il parlamentare eletto all'estero poi effettivamente si occupi di questioni legate agli italiani all'estero. Il che in principio fa dei COMITES un elemento di garanzia.

    Credo che un confronto su questo tema sia da fare nel prossimo futuro.

    My two pence

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  2. la mia posizione, di contribuente, prima ancora che di socio e candidato di questo partito che si propone, PRIMA DI TUTTO di eliminare le spese inutili, è che chi non paga le tasse non ha voce in capitolo. Ok?

    Non perdo tempo a discutere posizioni alternative. Le combatto.

    Bepi

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  3. Su Comites e Cgie una fonte autorevolissima (uno che ora è pure candidato al COMITES (...)...e che vive di sottobosco politico) mi ha detto che non servono ad un cazzo e vanno sempre ad un paio di vecchi fascisti.
    Abolire subito!!!

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  4. Dimenticavo: è il segreto di pulcinella che durante le elezioni poilitiche i patronati servono (tra le altre cose) a raccogliere firme per dei noti partiti di sinistra e centrosinistra.
    Se li finanziano I sindacati la cosa non mi riguarda, se li paghiamo noi chiudere subito

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  5. I vari responsabili comites che ho trovato io in giro son per lo più PD (e molti candidati alle politiche del 2013 eran o espressione dei patronati o dei comites). Personalmente non ho ben capito a cosa servono, né prima delle elezioni sapevo esistessero.
    Fatemi capire meglio a cosa servono, ma per quanto vedo sarei anche io per una sforbiciata. Ai giovani (miei coetanei, nati fuori dall'italia) non gliene frega molto di queste associazioni and co.

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  6. Sembrerebbe anacronistico parlar di Consolati e Comites ai vecchi emigrati e ancor di più ai loro figli di seconda e terza generazione, considerati ormai ben integrati nelle varie realtà del mondo in cui sono nati e cresciuti, e pertanto non più bisognosi di servizi forniti dallo Stato italiano. Solo che un legame atavico non lo si annulla con un paio di generazioni che continuano ad esser espressione di una italianità che passa anche attraverso documenti che lo testimoniano. Certo in tutti questi anni le esigenze sono cambiate e infatti sono richieste nuove prestazioni, adeguate alla nuova condizione di elettori, per esempio.
    Del resto anche la necessità di presenze di sedi consolari e Comites, pare sia cambiata e da un po’ di tempo si assiste a tagli nel mondo per così dire occidentalizzato, a favore dei paesi che necessitano di una presenza essenzialmente strategica e la Svizzera non è esente da tutto ciò, nonostante i 508.638 connazionali presenti che sono particolarmente legati all’Italia e che quindi hanno bisogno di più servizi rispetto agli altri Italiani all’estero.

    Penso che la vera Democrazia consista nel cercare un accordo fra varie idee e non impuntarsi su un' unica posizione.

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  7. Concordo completamente con Bepi

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  8. Non ho mai detto che i COMITES vanno mantenuti.

    Meta' di noi non sanno neppure cosa fanno i COMITES, difficile essere credibili davanti all'elettore se diciamo che "visto che ci hanno detto che sono dei covi di SEL vanno aboliti".

    ci voglioo cifre ad esempio chesso' "nel 2013 i COMITEs si sono riuniti solo 3 volte ed i suoi membri hanno ricevuto 10.000 euro di budget a fronte di solo una riunione" ... pertanto qui si ritiene che non siano rispondenti allo scopo. Per di piu' la Gran Bretagna non ha questi sistemi di rappresentanza bvensi XYZ e noi riteniamo sia un ottimo modo di rappresentare le istanze dei residenti all'estero e che sia un sistema da copiare. Oppure, "non serve avere delle rappresentanze" e basta.

    Ma dire "non servono e basta" oltre che semplicistico, vi fa sembrare dei superficiali e dei dilettanti.

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  9. i Comites e il CGIE devono essere al più presto aboliti e smantellati, in quanto non fanno veramente nulla di utile e opportuno per la stragrande maggioranza della comunità degli italiani all'estero. Forse nei decenni passati, caratterizzati da un'emigrazione italiana fatta prevalentemente di bassa manovalanza scarsamente qualificata e istruita questi enti potevano forse offrire qualche forma di aiuto e supporto per l'inserimento nell'ambiente del paese ospitante in campo sociale, economico e lavorativo.
    La nuova emigrazione, molto diversa da quella del passsato, caratterizzata più da giovani laureati e figure professionali ad alta specializzazione e con la conoscenza di varie lingue straniere, non ha bisogno assolutamente di questi organismi per risolvere i propri problemi del vivere quotidiano. Aggiungo infine che NESSUN PAESE AL MONDO detiene una rete di enti analoga, per funzioni, compiti e attribuzioni, a quelli dei Comites e dei CIGE, per cui non comprendo perché lo stato italiano si possa e voglia permettere di finanziare questi soggetti assolutamente inutili, antiquati, non richiesti e graditi alla stragrande maggioranza degli italiani all'estero e infine fonte di spreco di danaro pubblico.

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  10. Nello svolgimento della mia funzione di revisione del bilancio consultivo
    ne ho viste veramente di tutti i colori in termini di spese inutili e/o gonfiate con maggiorazioni rispetto al costo normale di mercato: cancelleria, stampa materiale pubblicitario, inserzioni a pagamento, acquisto di laptop, acquisto di una cassaforte per conservare documenti!!!, spese di viaggio, vitto e alloggio del Presidente per riunioni del cosiddetto Intercomites - cioè l'incontro dei Presidenti dei vari Comites in una nazione - e addirittura una polizza assicurativa per la responsabilità civile dei membri del Comites!!!

    Ho notato anche l'inutilià della maggioranza degli eventi pubblici organizzati, decisi appositamente secondo gli interessi privati e di lavoro dei membri del Comites stessi (es. incontri sul tema ristorazione - vedi consiglieri ristoratori - oppure sul tema "presentazione di studi sull'emigrazione italiana" (vedi professione svolta quale docente di sociologia specializzata nel tema dell'emigrazione all'Università di una consigliera). A tali eventi i relatori o sono stati direttamente i consiglieri oppure qualche loro amico o partner d'affari che in tal modo ha ottenuto spazio e pubblicità gratis.

    Circa sei anni fa proposi io stesso tre argomenti su cui organizzare un incontro con gli italiani (a tale proposito le invierò tra pochi minuti un'apposita mail). La risposta è stata che non vi era secondo loro interesse sufficiente tra i connazionali. Secondo me il motivo era che loro consiglieri non avevano nulla da guadagnarci personalmente o per gli interessi lavorativi o economici gestiti da loro o dal loro entourage di amici, parenti e parnter d'affari.

    Inizialmente presentai qualche riserva e perplessità sulla legittimità di alcune voci di spesa, ma mi fecero capire subito che occorreva comportarsi come in passato, cioè firmare i bilanci senza fare troppe osservazioni sulla "natura" delle spese, preoccupandosi più che altro della correttezza matematica di addizioni e sottrazioni. Nel 2011 presentai alla Presidente e ai consiglieri le mie dimissioni. La Presidente, a nome dei soci, mi pregò di ritirare le dimissioni e di rimanere in carica fino al decreto di indizione delle successive elezioni del Comites e io più che altro per compassione accettai.

    Come ovviamente saprete, tutti i Comites all'estero, il cui ultimo mandato quinquennale è scaduto nel 2009, sono ancora in carico in quanto gli ultimi governi hanno continuamente rinviato sine die l'indizione di nuove elezioni Comites per questioni di risparmi di bilancio nel rispettivo capitolo di spesa. Quindi tutti i Comites ora operanti sono stati eletti nel 2004 e nel frattempo non vi è stato ancora alcun rinnovo.

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  11. Ho vissuto in Inghilterra per piu' di 28 anni ed e' la prima volta che mi chiedono di votare per il Comites. Non capisco perche' esistono..
    Le uniche cose che il Consolato ha fatto per me e' di formirni di un passaporto e mandarmi I documenti per votare.
    Come italiano all'estero ho capito che non c'e' bisogno di essere rappresentati dal Comites. E' uno spreco di soldi e dovrebbero essere aboliti.

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  12. Mah, grazie ad Anonimo27 marzo, 2015, revisore, per aver chiarito ciò che già a pelle sembrava evidente: ulteriore spreco a fini personali di risorse pubbliche. Non so di che cifre si stia parlando, ma è sempre la stessa storia... Abolire immediatamente e usare i fondi per potenziare i servizi del Consolato, che è sempre il primo punto d'appoggio di un cittadino straniero all'estero: ad esempio migliore sito web, con possibilità di far pervenire feedback sulle proprie necessità.

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  13. "Il 19 dicembre, si rinnovano le cariche al vertice di 124 Comites sparsi per il mondo e il governo italiano ha stanziato 9 milioni di euro per le elezioni. Il dato dei votanti all'ultima tornata elettorale è sconfortante: a Londra hanno votato meno del 5% degli aventi diritto, solo per fare un esempio."
    Il 5%??? Ma siamo impazziti? Non dico che in qualche paese non siano utili, non ho i dati, ma qui a Londra, e probabilmente nel Regno Unito, é evidente che non gliene frega niente a nessuno (beh, a parte a chi ci ha da guadagnare, ovvio...). Abolire, grazie.

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  14. Anonimo 27 marzo 2015

    Perche' dici "addirittura" quando parli della polizza assicurativa per la responsabilità civile dei membri del Comites?

    E' cosa normale sia in aziende che in associazioni, ed e' espressamente prevista dal Ministero: http://www.esteri.it/mae/normative/normativa_consolare/comites_cgie/circolare_n.4_06122007_comites.pdf

    Cheers,



    Antonio

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