giovedì 23 novembre 2017

Posizione del Comites Londra su Brexit (21 Novembre 2017)

Tratto dal sito del Comites di Londra http://www.comiteslondra.info/brexit/posizione-del-comites-londra-brexit

Posizione del Comites Londra su Brexit

Il Comites di Londra segue con grande attenzione gli sviluppi della negoziazione in corso tra GB ed UE. Con questo documento vuole esprimere la propria posizione sulle problematiche che coinvolgono la comunità italiana.
Il primo ministro britannico Theresa May, ha comunicato la volontà di completare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea il 29 marzo 2019.
La proposta del governo britannico è quella di implementare il sistema di Settle Status per la registrazione dei cittadini europei, sistema che ad oggi non è stato ancora ben definito.
Il Primo Ministro Theresa May, nella lettera ai cittadini europei del 19 ottobre 2017, e la Ministro dell’Interno, Amber Rudd, il 7 novembre 2017, hanno specificato l’intenzione di semplificare il più possibile il processo di registrazione ma molto resta ancora da chiarire.
Durante la conferenza stampa congiunta UE-UK, tenutasi il 10 novembre scorso, al termine dell’ultimo round di negoziazioni, il rappresentante dell’Unione Europea ha notato che alcuni progressi sul tema dei diritti dei cittadini sono stati fatti e che nonostante ciò, questi non sono stati ritenuti sufficienti per poter procedere alla seconda fase di negoziazione.
Attualmente i negoziati sono fermi alla prima fase volta a trovare un accordo su:
  1. Divorce Bill
  2. Diritti dei cittadini
  3. Confine fra la Repubblica dell’Irlanda e Irlanda del Nord
Rispetto ai negoziati attualmente in corso, il Comites di Londra prenderà delle iniziative politiche e sociali a tutela degli interessi delle comunità dei cittadini italiani.
Questo Comites, eserciterà pressione sulle istituzioni italiane e britanniche, in rappresentanza degli interessi della cittadinanza, sulle seguenti tematiche:
  1. Mantenimento di tutti i diritti acquisiti come cittadini UE, compreso il ricongiungimento familiare ed il diritto di voto all’elezioni amministrative.
  2. Procedura semplice e non discriminatoria per avere il nuovo status post Brexit.
  3. Garanzia che a tutti i cittadini italiani emigrati prima del 1973, che posseggono l’Indefinite Leave to Remain (precedentemente chiamato Settlement Status), vengano garantiti gli stessi diritti che hanno acquisito come cittadini UE, ottenendo automaticamente il nuovo status, senza nessuna procedura di application.
  4. Garanzia che per tutti i cittadini italiani in possesso della Permanent Residence, venga garantito il nuovo status in modo gratuito, con una procedura di application
  5. Richiesta che per tutti i cittadini italiani iscritti all’AIRE faccia testo la data di iscrizione per provare la durata della propria residenza del Regno Unito ai fini dell’application per il Settled
  6. I Consolati e l’Ambasciata debbono sostenere e difendere la comunità più anziana nel caso di assenza di documenti che certificano la continuità dell’ILR, per far sì che l’Home Office non si comporti in modo discriminatorio nei loro confronti.
  7. Il Ministero Affari Esteri, per tramite della Missione Diplomatica, deve intervenire e supportare questo COMITES nel caso venga rigettata, a qualsiasi cittadino italiano che abbia maturato i 5 anni di residenza, la domanda per acquisire il nuovo status per rimanere nel Regno Unito.
  8. In accordo con la posizione dell’UE, ci sia un livello di giudizio indipendente che garantisca l’applicazione dei diritti condivisi derivanti dagli accordi UE – UK.
In questa fase storica è importante l’unione di tutte le realtà italiane presenti sul territorio, indipendentemente dall’appartenenza partitica e politica.
Il Comites Londra s’impegna a collaborare e a promuovere la coordinazione di tutte le realtà istituzionali, dei patronati e delle associazioni, per tutelare e sostenere i diritti dei cittadini italiani, per far in modo che la comunità tutta possa essere sempre aggiornata ed informata sugli sviluppi della negoziazione.
Tutti i Comites, i Patronati e le associazioni devono collaborare assieme per l’obiettivo comune, ovvero la tutela dei diritti di cittadinanza europea acquisiti dalla comunità italiana.