Intervista ad Andrea Pisauto di Moving Forward
1. - Come si chiama la votra lista, qual e' il vostro motto?
La
nostra lista si chiama Moving Forward. Il nostro motto è "Democrazia Bene
Comune"
2. - Chi siete e
perchè avete deciso di presentare una lista per il COMITES di Londra?
Siamo
un gruppo di persone per lo più di nuova emigrazione unite da una comune
visione progressista e attive nel mondo della cultura, dell'associazionismo e
della politica.
Abbiamo
promosso questo progetto di partecipazione civica perchè vediamo nel Comites uno strumento utile ad affrontare l'emergenza
sociale legata al più imponente fenomeno migratorio nella storia
dell'emigrazione italiana in UK, con 2000 connazionali che sbarcano a Londra
ogni mese.
Allargando la
prospettiva pensiamo che il Comites possa essere uno degli spazi politici dove
è possibile pensare di trasformare integrazione sociale in integrazione
politica.
Quella italiana è la seconda più grande comunità di cittadini europei in
UK, certamente un pilastro economico sociale e culturale del multiculturalismo
britannico ed è giusto che porti la propria voce nel dibattito pubblico
britannico. Il Comites, essendo l'unica assemblea democratica per i cittadini
emigrati di passaporto italiano, è il luogo più adatto da cui fare emergere questa voce.
3. - Chi sono i capilista? Presentateli agli
Italiani di Londra: chi sono, quale background ed esperienza hanno, e da quanti
anni sono in uk?
La
nostra apripista è la senese Martina Di Simplicio, ricercatrice in psichiatria
a Cambridge. Ha ideato alcuni anni fa la Fonderia Oxford, un think thank
progressista lanciato per promuovere politiche innovative per l'Italia. Ha 36
anni e vive in UK da 7. Martina è un vulcano di idee e iniziative,
rappresentante della nuova emigrazione dinamica, impegnata e creativa. Al suo
fianco vi sono altre due teste di lista. Golam Maula Tipu è un italiano
d'adozione. A Londra dal 2010, è nato in Bangladesh ed è un mediatore culturale
molto attivo nella grossa comunità italo-bengalese di Ilford. Una storia
incredibile di rivendicazione dei propri diritti di cittadinanza e di
integrazione multiculturale che merita di essere conosciuta. Clara Caleo Green
ha l'entusiasmo di una ventenne ma è a Londra da circa 50 anni. Ha insegnato
nelle scuole di lingua italiana per tanti anni e da vent'anni si occupa di
promuovere i film italiani nella capitale europea del cinema. Tre storie che
rappresentano un'unione di intenti tra vecchia e nuova emigrazione e tra vecchi
e nuovi italiani, uniti dagli stessi valori e da un progetto comune.
4. Che programmi avete a sostegno della
vecchia immigrazione, cioè di chi è già qui da anni o è nato qui (seconda
generazione in poi)?
Da un
lato, il Comites deve assicurarsi che le modalità dei servizi offerti dal
Consolato siano chiare e fruibili in modo semplice da tutti. Dal rinnovo dei
passaporti alle pratiche per il riconoscimento della cittadinanza, i nostri
rappresentanti al Comites saranno a disposizione per spiegare e snellire le
procedure, istituendo uno sportello del
cittadino, che sarà possibile contattare per email ma anche per telefono a
orari consoni, sia in italiano che in inglese.
Dall'altro
lato, pensiamo che il Comites debba farsi sentire sul piano politico. L'ondata
crescente di euroscetticismo è un pericolo per gli interessi ed i valori di tutta
la comunità italiana nel Regno Unito. Crediamo occorra la capacità di una
risposta intelligente e autorevole alla retorica populista dello UKIP e sempre
di più anche dei Tories. Promuoveremo campagne di opinione della Britalian
community e pubblicheremo un rapporto
annuale sullo stato dell'emigrazione italiana in UK: dati e numeri sul
contributo economico e sociale di Britalians vecchi e nuovi che saranno molto
utili a rispondere alle intemerate di Farage.
5. - Che programmi avete a sostegno
della nuova immigrazione, e in particolare per i nuovi under 30 in arrivo?
Saremo
al fianco di consolato e Ambasciata nell'istituzionalizzare iniziative come
quella di Primo Approdo. Ogni ragazzo e ragazza che sbarca in UK deve avere facile accesso a tutte
le informazioni necessarie a trovare un alloggio decente e ad entrare nel mondo
del lavoro, tutelando i propri diritti e conoscendo i propri doveri.
Le
informazioni ci sono, il problema è renderle disponibili a tutti. Serve una
strategia professionale di uso dei social network e una conoscenza adeguata
delle reti sociali dei nuovi arrivati. Noi le abbiamo e la Pagina Facebook del Comites di Londra che lanceremo diventerà il
primo punto di contatto per chi pensa di trasferirsi a Londra.
Ad
ogni modo, non mi riconosco in questa netta distinzione tra i programmi per la
vecchia e la nuova emigrazione. Mi sembra più rilevante il dato del livello di
integrazione nella società britannica per qualificare il ruolo del Comites.
Iniziative come quella del rapporto o il Britalian
Culture Festival che vogliamo organizzare annualmente per promuovere tutti
gli elementi di cultura ibrida, parlano a tutte le storie di emigrazione.
6. Quali associazioni di Italiani
frequentate più regolarmente?
Beh,
partiamo dal presupposto che la nostra lista è promossa da un variegato fronte
dell'associazionismo italiano in UK. La Fonderia Oxford, la rete della comunità
italobengalese, un'associazione di attori italiani, il circolo di Sinistra
Ecologia e Libertà UK e quello del PD, il Giudicato Sardo di Londra, UK
Possibile.
Al di
fuori della lista collaboriamo e seguiamo con attenzione le iniziative
dell'INCA CGIL, abbiamo rapporti consolidati con moltissime Italian Societies
nelle università del Paese, siamo inseriti nel variegato molto dei circuiti
culturali che ruotano attorno alla musica e alle performance creative,
frequentiamo le iniziative dell'Istituto Italiano di Cultura e dell'Italian
Bookshop così come ogni iniziativa volta a promuovere la cultura italiana con
professionalità e gusto. Alcuni di noi sono scritti all'ANPI, altri guardano le
partite a Italia1 a Charlotte Street, altri conoscono il mondo delle Start Up
nella zona di Old Street... senza perdersi nei meandri della Londra italiana
un'idea credo di averla data!
7. Secondo voi quanti sono gli
Italiani a Londra?
Una
delle ragioni per lavorare al rapporto annuale di cui parlo sopra è che di
fatto nessuno lo sa, ignorando così molti dei problemi di un’ampia parte della
comunità italiana. Ci sono piu’ di 120 mila iscritti all'AIRE dentro Greater
London. Stimiamo che ci viva almeno il triplo, quindi circa 350-400 mila
persone, di cui una quota consistente non risiede a Londra per piu' di un anno.
8. Quanti Italiani, secondo voi, sono
a Londra senza essere iscritti all'AIRE? e quali sono i motivi di questa
mancata iscrizione?
I
motivi più frequenti della mancata iscrizione sono la paura di perdere il
proprio medico di base in Italia o la proprieta’ di case in Italia in comuni
che le considererebbero seconde case in caso di trasferimento della residenza
all'estero. Ma c'è anche chi non si iscrive per ragioni diciamo cosi
psicologiche, per non dirsi di essere effettivamente emigrato o perchè in
effetti non ha idea di dove sarà tra sei mesi o un anno, e magari non lo sa per
anni. È il portato più complesso e a volte drammatico della precarietà che si
riflette nei numeri. Tra gli italiani a Londra con meno di 35 anni, al massimo
uno su tre è iscritto all'AIRE. Percentualli irrisorie tra studenti e chi viene
a lavorare mentre impara l'inglese. Di fatto, l'AIRE è uno strumento lento e
inefficace nel registrare le complesse dinamiche migratorie che osserviamo.
9. - Che programmi avete per i
giovani immigrati non "ufficiali"? Pensate di fare promozione anche
per loro?
Certamente.
Pensiamo che il Comites di Londra debba dare una rappresentanza politica a
tutti i residenti nell'Inghilterra e nel Galles che hanno un passaporto
italiano e/o un legame stretto con l'Italia. Il formalismo dei meccanismi
elettorali non è rilevante per quello che vogliamo fare. Ci appare evidente come
il Comites debba esserci soprattutto per la parte più vulnerabile
dell'emigrazione, che nella maggior parte dei casi non è iscritta all'AIRE.
Alle
iniziative informative come Primo Approdo vogliamo unire iniziative di
solidarietà e di aiuto pratico e di lotta all'illegalità, specie quella
prodotta dai connazionali. Sul piano dell'aiuto, in sinergia con Primo Approdo
e con un progetto di volontariato promosso dall'INCA CGIL, garantiremo sessioni
pratiche per imparare a scrivere un cv o a far rispettare un contratto di
lavoro o di affitto. Sul piano della lotta all'illegalità andremo attivamente a
cercare gli italiani che provano a truffare altri italiani. Se c'è una cosa che
la comunità italiana in UK non può permettersi, è il farsi riconoscere per i
suoi vizi atavici.
10. - Se venite eletti come potranno contattarvi gli
Italiani londinesi? E come renderete note le riunioni e le delibere dei
COMITES?
Sito,
pagina facebook, account twitter, numero di telefono e email dello sportello
del cittadino, insomma non saranno i cittadini a trovare noi, saremo noi a
trovare loro! E non solo gli italiani londinesi, ma anche quelli di Birmingham,
Bristol, Brighton, Cambridge, etc etc...
Ovviamente
i verbali delle riunioni saranno pubblicati in modo accessibile e trasparente,
i bandi e le richieste di collaborazione avranno la massima pubblicità e le
iniziative pubbliche saranno trasmesse in streaming. Inoltre sara’ possibile
richiedere l’invio di un resoconto stampato con le
iniziative prese dal comites, utile soprattutto per la vecchia emigrazione che
non e’ avvezza all’utilizzo di internet.
11. Avete mai fatto esperienza di
gestione politica con qualche partito? Che rapporti pensate di tenere le
rappresentanze politiche?
Io che
sono il presentatore della lista sono anche coordinatore del circolo di SEL
nello UK. Moving Forward tuttavia è una realtà ampia e variegata che manterrà
la sua autonomia decisionale. Moving Forward esisterà dentro il Comites, con la
sua pattuglia di eletti, ma anche fuori, coinvolgendo nelle decisioni più
rilevanti tutte le realtà che l'hanno promossa e decidendo in maniera
collegiale. Vorremmo farne un progetto civico di matrice progressista aperto a
tutti coloro che sono interessati a dare una mano e ad impegnarsi.
12. Recentemente ci sono state molte
critiche riguardo ai COMITES e possiamo dire che gli italiani si dividono tra
chi li vuole abolire e chi li vorrebbe rinnovare, voi che cosa abolirete e cosa
salverete dei COMITES?
Beh
aboliremo l'ignavia, l'immobilismo e l'autoreferenzialità del passato Comites
di Londra (altrove, è andata molto ma molto meglio). Non ci sfugge che il
Comites nascerà poco rappresentativo in virtù della scarsa partecipazione al
voto. Ma vorremmo salvarne il ruolo di assemblea democratica della comunità.
Meno democrazia vuol dire meno strumenti per discutere e affrontare i problemi.
E crediamo che una forte presenza di Moving Forward permetterà di accrescere il
radicamento del Comites di Londra nella sua Costituency.
13. Per finire un appello al voto:
perchè gli Italiani di Londra dovrebbero votare per voi?
Abbiamo
una visione chiara e dei progetti precisi. Non abbiamo rendite di posizione da
difendere ma solo entusiasmo da infondere. Siamo nuovi emigrati convinti di
poterci occupare anche dei vecchi e un po' diffidenti che il contrario sia
possibile. Siamo seri, determinati e animati da
ideali forti.
Britaly needs to be #MovingForward and it
will!
Andrea Pisauro, @AndreaPisauro 1 Marzo 2015
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