mercoledì 1 aprile 2015

Intervista ad Alessandro Gaglione di #ManiUnite. Elezioni #Comites 2015 di #Londra

Elezioni Comites 2015. Intervista all’avv. Alessandro Gaglione, di  Mani Unite


1.            Come si chiama la vostra lista, qual è il vostro motto?

No, la nostra lista “MANI UNITE” e’ una lista civica, assolutamente apartitica. Come unico fine abbiamo la tutela degli interessi degli Italiani all’estero.

Non abbiamo un motto ufficiale ma, se dovessi pensarne uno ora, direi: “gli interessi degli italiani prima di tutto, al di la’ delle diverse ideologie”. Questo, secondo noi, e’ lo spirito che dovra’ animare il Comites che verra’ eletto.

2.            Chi siete e perché avete deciso di presentare una lista per il COMITES di Londra?

Perche’, al momento, gli italiani a Londra non hanno un organo che li rappresenti presso l’Autorita’ Consolare. Il Comites in carica, per tutta una serie di motivi, si e’ trovato nell’impossibilita’ di svolgere le sue funzioni. Inoltre, essendo lo stesso in carica da circa 10 anni, non rappresenta piu’ la comunita’ italiana di Londra in quanto, ed e’ bene sottolinearlo, in questi anni l’”emigrazione” si e’ trasformata in “mobilita’”e con essa sono profondamente cambiate le problematiche degli italiani a Londra. Ecco, noi ci proponiamo come unica alternativa in quanto della nostra lista fa parte un perfetto spaccato degli Italiani a Londra: tra i nostri candiati ci sono sia persone che sono qui da 50 anni sia giovani professionisti della City.


3.            Chi è il capolista? Presentateli agli Italiani di Londra: chi sono, quale background ed esperienza hanno, e da quanti anni sono in uk?

Il nostro capolista e’ Padre Giandomenico Ziliotto, Parroco della Missione dei Padri Scalabrini a Woking. P. Giandomenico e’ in UK da molti anni ed il suo servizio non si e’ mai limitato esclusivamente a quello, seppur nobile, sacerdotale ma si e’ sempre adoperato per aiutare concretamente i connazionali. In particolare, e’ da attribuire a lui il merito dell’apertura dell’Agenzia Consolare di Woking, che ha reso accessibile tutta una serie di servizi alle migliaia di Italiani che vivono in quella zona.

4.            Che programmi avete a sostegno della vecchia immigrazione, cioè di chi è già qui da anni o è nato qui (seconda generazione in poi)?
Come ho detto, tra i nostri candidati ci sono persone che sono in UK da 50 anni e, pertanto, ben conoscono, anche per aver lavorato per molti anni per Enti Istituzionali Sociali Italiani, la realta’ della “vecchia” emigrazione. In particolare ci battiamo per un decentramento dei servizi consolari (in modo da evitare, specialmente alle persone anziane, faticose e costose trasferte a Londra) specialmente in materia di rinnovo dei documenti d’identita’ nonche’ nell’espletamento di pratiche burocratiche presso il Consolato. Inoltre, mentre da un lato riconosciamo che sia giusto che molti servizi consolari siano informatizzati, dall’altro chiediamo la possibilita’, specialmente per le persone anziane, di utilizzare i sistemi tradizionali (posta, telefono, ecc.) per interagire con l’Autorita’ Consolare in quanto, se non si ha dimestichezza con i sistemi informatici (ancorche’ elementari), anche seguire (ad es.) un menu’ di opzioni sulla tastiera di un telefono puo’ diventare ostico!
5.            Che programmi avete a sostegno della nuova immigrazione, e in particolare per i nuovi under 30 in arrivo?
Assistiamo, oramai quotidianamente, all’arrivo in UK di tanti giovani connazionali che non sanno come muovere i primi passi. Poiche’ tra i nostri candidati c’e’ chi, gia’ da tempo, si occupa di fornire questo tipo di assistenza, prevediamo, tra le altre iniziative, l’apertura di uno sportello informativo, da implementare tramite seminari, social media, ecc., di supporto ai giovani connazionali in materia di lavoro, previdenza sociale, contratti di affitto e, piu’ in generale, di tutto cio’ che e’ bene sapere una volta “sbarcati” in UK. Inoltre, tra le altre cose, notiamo che manca, specialmente tra i giovani, quello spirito associativo che ha caratterizzato la vecchia emigrazione. Ecco, il Comites dovrebbe, secondo noi, essere anche uno strumento di aggregazione, non solo virtuale, dei connazionali. Ben venga, quindi, l’organizzazione di eventi, convegni ed incontri (anche, se non soprattuto, ludici!) atti ad aggragare i giovani.
6.            Quali associazioni di Italiani frequentate piu` regolarmente?

Avendo una rosa di candiati veramente variegata (in termini di eta’, professionalita’, sesso, ecc.) siamo in contatto con le associazioni piu’ rappresentative della vecchia emigrazione (ad es. Calabresi nel Mondo, Gruppo Terza Eta’ presso la Chiesa Italiana di St. Peter’s, ecc.)  nonche’ abbiamo una presenza sui social media ed, in particolare, nei gruppi di discussione piu’ rappresentativi della “nuova” comunita’ italiana in UK.

7.            Secondo voi quanti sono gli Italiani a Londra?

I numeri ufficiali parlano di circa 250,000 italiani a Londra ma si stima che siano almeno il doppio, il che ne fa’ la quinta citta’ italiana per numero di abitanti.

8.            Quanti Italiani, secondo voi, sono a Londra senza essere iscritti all'AIRE? e quali sono i motivi di questa mancata iscrizione?

Il motivo per cui molti connazionali non si iscrivono all’AIRE (che, ricordiamo, e’ un obbligo di legge) risiede forse nella carenza di una informazione chiara e puntuale, prima di tutto, sul fatto stesso che esista l’AIRE e che sia obbligatorio iscriversi. In secondo luogo, bisognerebbe informare bene i connazionali su quali siano i vantaggi dell’essere iscritti e, pertanto, a quali servizi si puo’ accedere in seguito all’iscrizione medesima. Infine, questa informazione dovrebbe anche contribuire a sfatare alcune leggende metropolitane che limitano l’iscrizione dei connazionali all’AIRE (una fra tutte, la classica paura di perdere il diritto all’assistenza sanitaria in Italia).

9.            Che programmi avete per i giovani immigrati non "ufficiali"? Pensate di fare promozione anche per loro?



10.         Se venite eletti come potranno contattarvi gli Italiani londinesi? E come renderete note le riunioni e le delibere dei COMITES?

Abbiamo in programma di attivare un sito internet nonche’ di avere una presenza sui principali social media, ovviamente non tralasciando la tradizionale posta ed il telefono, in modo da permettere a tutti di contattare il Comites usando i canali desiderati.

Tutti gli atti che il Comites deve rendere pubblici, saranno resi tali utilizzando i canali multimediali che ho menzionato sopra. Inoltre, prevediamo la creazione di una mailing list alla quale il Comites comunichera’, periodicamente e per e-mail, il resoconto sulla propria attivita’.

11.         Avete mai fatto esperienza di gestione politica con qualche partito? Che rapporti pensate di tenere le rappresentanze politiche?



12.         Recentemente ci sono state molte critiche riguardo ai COMITES e possiamo dire che gli italiani si dividono tra chi li vuole abolire e chi li vorrebbe rinnovare, voi che cosa abolirete e cosa salverete dei COMITES?

Salveremmo sicuramente l’esperienza, la competenza e lo spirito di abnegazione di alcuni membri, che sono candidati nella nostra lista e che, per motivi indipendenti dalla loro volonta’, non possono mettere queste loro qualita’ a servizio del Comites. Da cambiare, invece, sarebbe quasi tutto. Una cosa fra tutte: la comunicazione tra il Comites ed i connazionali che, al momento, e’ nulla!


13.         Per finire un appello al voto: perché gli Italiani di Londra dovrebbero votare per voi? 
Il mio primo invito e’ quello di votare, indipendentemente dalla lista prescelta. Come Avvocato non posso non ricordare, in primis a me stesso, il diritto/dovere dell’esercizio del diritto di voto. Ovviamente raccomando di votare per la lista “MANI UNITE”, tra gli altri motivi, perche’ non facciamo riferimento ad alcun partito politico e questo ci rende, in un certo senso, liberi da condizionamenti ideologici e direttive provenienti “dall’alto” potendoci, pertanto, concentrare solo sulle reali problematiche “di territorio” che ogni giorno affrontano gli Italiani in UK. Inoltre, nella nostra lista, come ho detto, abbiamo uno spaccato di tutta l’”italianita’” in UK (pensionati, professionisti della City, ecc.) e, pertanto, potremmo sicuramente, se eletti, rappresentare veramente tutti e nel migliore dei modi.


                                                                                                13 marzo 2015


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