innanzitutto vi segnalo che circa sei anni fa l'allora deputato on. Marco Zacchera, attuale sindaco di Verbania e al tempo parlamentare del gruppo Popolo delle Libertà e presidente del comitato parlamentare degli Italiani nel mondo, si era interessato per proporre una radicale riforma del sistema delle rappresentanze degli italiani all'estero presso i consolati concludendo che di fatto questi COMITES fossero superati.
Condivido e qui sintetizzo brevissimamente le argomentazioni alla base della mia posizione.
1. I Comites e i CGIE furono creati nel passato per supportare gli emigranti italiani nei settori lavoro, servizi sociali, coordinamento di progetti culturali e ricreativi, nel campo dell'educazione e scuola ecc. L'emigrazione attuale ha caratteristiche radicalmente differenti da quella del passato, come tutti sanno, sotto il profilo del livello di istruzione, e delle capacità professionali e di interazione a livello sociale e culturale di chi emigra. Ciò rende gli emigranti italiani molto più indipendenti ed autonomi nel processo di integrazione nel paese in cui vivono, mentre i componenti del Comites sono persone legate alle caratteristiche culturali e alla mentalità dell'emigrazione del passato, offrendo informazioni e assistenza che gli italiani sono in grado di ottenere da se e senza inutili perdite di tempo. Anche il funzionamento e le procedure interne dei Comites riflettono le caratteristiche dell'emigrazione arcaica, cioè di un servizio reso a gente per lo più di basso o bassissimo livello di istruzione e con scarsi interessi verso la cultura, storia ed usanze della nazione ospitante, pertanto anche cambiando i componenti del Comites è il modo di funzionare in sé che ricalca l'emigrazione italina arcaica e quindi non potra mai essere offerto un servizio veramente utile e al passo coi tempi
2. Nessuna tra le nazioni cosiddette democratiche ed evolute si permette di tenere in piedi una rete di istituzioni all'estero come quella dei Comites e dei CGIE, e pertanto il resto del mondo dimostra che ciò è perfettamente inutile per l'emigrazione
3. Le risorse finanziare destinate ai Comites dovrebbero essere in parte o totalmente utilizzate per sostenere economicamente le libere associazioni di italiani operanti all'estero, sulla base dei risultati presentati annualmente tramite un apposito rapporto sulle attività e i progetti svolti. Tali risultato dovranno essere valutati da apposite commissioni miste formate dal connazionali che risiedono nelle rispettive circoscrizioni consolari, senza alcune cariche o funzioni pubbliche, partitiche, consolari ecc, e componenti delle Ambasciate e dei consolati.
4. Sulla base dei punti 1., 2. e 3. occorre presentare al Parlamento italiano un disegno di legge che preveda l'abolizione della legge istitutiva dei Comites e dei CGIE e lo smantellamento immediato di tutte le rispettive strutture.
I precedenti punti della mia argomentazione, come già detto, erano stati da me illustrati invitando a procedere in sede parlamentare per trovare sostegno e collaborazione nel redigere il suddetto progetto di legge. Nonostante l'appoggio a parole non ha fatto nulla. Sinceramente non credo vi sia la volontà da parte del parlamento italiano di fare una cosa simile, la quale secondo me rappresenta l'unica via per risolvere il problema dei Comites.
Tutto il resto, ovvero proposte di cambiamento e riforme, non serve assolutamente a nulla.
Riguardo alla sua proposta di presentare una cosiddetta lista civica la mia idea è anche questo è inutile, in quanto la rete dei partiti che sostiene, appoggia e alimenta i Comites, sia della coalizione di governo attuale che dell'opposizione, che delle maggioranze e opposizioni passate e future della politica italiana, non ha alcun interesse a utilizzare questi organi per uno scopo diverso dai soliti nepotismi e favoritismi, anche perché, lo ripeto, il regolamento che disciplina il funzionamento dei Comites (le consiglio di consultare l'apposita legge istitutiva) è concepito in se in modo tale da ideare, programmare e realizzare attività e iniziative a beneficio dei soliti noti, cioè i consiglieri Comites e i loro stretti amici e parenti.
Le suggerisco di dare un'occhiata al sito del Comites [omissis], tanto per capire il concetto sopra esposto, che potrà cogliere pernsando alle strette relazioni dei consiglieri coi luoghi, le persone e i soggetti di cui si parla nelle iniziative svolte.
L'unica lista che avrebbe senso, però suona come un'utopia, sarebbe un gruppo di persone col solo ed unico scopo di giungere all'abolizione dei Comites e dei CGIE. In tal caso aderirei all'iniziativa e sarei pronto a candidarmi, eventualmente anche come capolista. Tuttavia il nemico, come potrete immaginare, è secondo me troppo forte e organizzato per poter essere solamente sfidato. Servirebbe prima di tutto organizzare, in modo intelligente e serio, la protesta di massa degli italiani, cioè creare una massa critica in termini di numero di persone che supportano l'idea, per poi fondare un gruppo che si pone come obiettivo l'abolizione e lo smantellamento dei Comites e dei CGIE quale atto di giustizia verso i cittadini italiani, soprattutto quelli all'estero ma anche quelli in Italia.
Questo movimento può essere creato anche al di fuori delle liste per l'elezione del Comites che saranno presentate nei prossimi mesi.
Avviso infine che presenterò prossimamente all'Ambasciata d'Italia la mia candidatura a collaborare quale scrutatore o presidente di seggio per lo svolgimento delle operazioni elettorali presso il seggio comites.
Questo è quanto.
Cordiali saluti
Carissimi,
RispondiEliminami sembra effettivamente che la riedizione dei Comites sia più o meno una cosa completamente superata salvo là dove singole persone di buona volontà si danno da fare (ma lo farebbero comunque) per tenere in vita le ns. collettività che però sono tutte diverse tra loro e in situazioni diversissime dal punto di vista umano, geografico, di inserimento nelle situazioni locali ecc. ecc. Un saluto marco