E introdurre il titolo di "mega direttore galattico" no? |
Di solito, per pigrizia, si usano espressioni fatte quali... "eccellenze del territorio".
Ovvio che si parla di eccellenze nel senso di manifatture di pregio e di qualità dei servizi ma a noi suona sempre come il "Paese dei Lor Signori" cui prostrarsi (perchè non si sa mai di chi puoi aver bisogno...).
E siccome per troppe cose il Belpaese ruota attorno a quelle di "eccellenze", il termine stesso di va proprio stretto se rivolto alle persone.
Ebbene, ci capita spesso di leggere sui giornali degli italiani all'estero l'abbreviazione "S.E." di fronte al nome di un ambasciatore in sede. Da un punto di vista formale, nulla da eccepire in quanto, secondo l'interpretazione vigente della normativa italiana, possono essere appellati "eccellenza" gli ambasciatori titolari di ambasciate, i vescovi, e i sommi gradi dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Titolame cui noi quisque de populo potremmo ambire |
"Interpretazione", ecco, questo è il punto. Tecnicamente, come per molte normative italiane, vige l'incertezza sull'abolizione del termine. In questo caso, esiste un'incertezza che noi maligni pensiamo sia deliberatamente voluta dalle classi diriggenti - con 2 "g".
Wikipedia riassume la questione molto bene:
"Nella tradizione nobiliare, il trattamento di eccellenza veniva riconosciuto dal sommo pontefice e dai sovrani ai capi delle più importanti casate, talora ad alcune consorti, al principe assistente al Soglio pontificio ed a numerosi altri componenti della corte pontificia".
Ecco, appunto, nella tradizione nobiliare. Caso volle che la monarchia sia stata abolita da molti decenni.
Ma andiamo avanti:
L'assegnazione del trattamento venne disciplinata dal R.D. 16 dicembre 1927, n. 2210: l'art. 4 del decreto statuiva infatti che i personaggi compresi nelle prime quattro categorie dell'ordine delle precedenze « ...rivestono la dignità di grandi Ufficiali dello Stato ed hanno il titolo di Eccellenza. ».
Ecco, appunto, nella tradizione nobiliare. Caso volle che la monarchia sia stata abolita da molti decenni.
Ma andiamo avanti:
L'assegnazione del trattamento venne disciplinata dal R.D. 16 dicembre 1927, n. 2210: l'art. 4 del decreto statuiva infatti che i personaggi compresi nelle prime quattro categorie dell'ordine delle precedenze « ...rivestono la dignità di grandi Ufficiali dello Stato ed hanno il titolo di Eccellenza. ».
Ne conseguì un atto che grazie alla nostra tanto auto-decantata "Civiltà del Diritto" è uno straordinario esempio di virtù legislativa (ovviamente solo formale) :
« il titolo di Eccellenza, attribuito con RD 16.XII.1927, n. 2210 e successive modificazioni e integrazioni, è abolito. »
Quindi arriva la botta di italianità:
Ovviamente la circolare non ottenne alcun effetto chiarificatore, lasciando invariata l'anomalia di una legge mai abrogata, sostituita in pratica da una circolare: oggi non sbaglia giuridicamente né chi conferisce o accetta tale trattamento né chi, uniformandosi alla circolare del 1950, ignora sotto qualsiasi forma tale appellativo.
Conclusione: fosse per noi, il titolo di "Signor Ambasciatore" (con le dovute maiuscole), sarebbe già più che sufficiente ad identificare una delle cariche più prestigiose della Repubblica (rileggete la parola scandendo bene le lettere R-E-P-U-B-B-L-I-C-A) e lasceremmo volentieri l'espressione "eccellenza" alle nostre gloriose manifatture di qualità.
Amen.
In una nazione dove ti puoi titolare "dottore" dopo solo 3 anni di università non mi meraviglio più di nulla!
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