La politica è servizio ma come si sa per molti o per troppi è servizio dei cavoli propri. Non ne è esente la comunità italiana all'estero che anziché imparare dalle cose buone che si trovano nei paesi stranieri come ad esempio, il contenimento delle poltrone e della relativa spesa per mantenerle, si prodiga a mantenere ruoli inutili o comunque sorpassati dalla storia.
Abbiamo i parlamentari che rappresentano gli Italiani all'estero. Bene o male, possiamo fare riferimento a loro se ci sono delle istanze che vogliamo portare all'attenzione di Roma. In più, e non è un particolare da poco, sono stati democraticamente eletti dagli italiani residenti all'estero (dal 40% degli aventi diritto al voto ma, in mancanza d'altro, pur sempre eletti democraticamente).
Non si capisce perchè si debbano spendere altri soldi pubblici per mantenere l'apparato dei CGIE. CGIE che nessuno sa cosa siano.
Durante l'elezione dei COMITES, alcune liste si piccavano dell'importanza di portare "la politica" nel seno dei COMITES stessi. Questo stride con i livelli di astensionismo sia alle elezioni politiche, sintomo che nessun partito riesce a rappresentare neppure lontanamente i bisogni dei cittadini e francamente, il senso di schifo che gli italiani hanno nei confronti del panorama politico attuale e con i livelli di menefreghismo da parte degli italiani all'estero dimostrato durante le elezioni dei COMITES. "La politica" significa che con i voti di parenti ed amichetti e l'astensionismo del 90% degli aventi diritto al voto ti ritrovi ad essere un capetto che si fa bello con le "istituzzioni" (da pronunciare con due z).
Ad onor del vero non si può fare di tutta un'erba un fascio perchè ci sono diversi rappresentanti al COMITES che in effetti hanno un radicamento nella comunità italiana ma è evidente che ci sono i politicanti dei noantri che si infiltrano felicemente.
Ora il CGIE.
Ma possibile che nessuno dei parlamentari che abbiamo si decida a portare avanti seriamente l'abolizione di questi inutili orpelli?
Possibile che la gente non si rivolti di fronte alla perdita di tempo cui si incastrano le istituzzioni (di nuovo con 2 z)?
Infine, se rappresentante deve essere, speriamo che almeno sia qualcuno che ha preso qualche voto in seno alle elezioni dei COMITES. Mal che vada sarà uno poco votato ma comunque votato dalla base e non messo li per manovre di palazzo. Anche se fossero manovre da palazzetto.
Ci diamo da fare per fermare il declino dando voce agli Italiani all'estero che si adoperano per un'Italia migliore. Quindi più libertaria.
venerdì 2 ottobre 2015
2 commenti:
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è lampante che i rappresentanti eletti al CGIE sono stati concordati dai partiti, sindacati e patronati. Ma come è possibile che in un consesso riunito per la prima volta e che si vedono e conoscono per la prima volta subito eleggono tra di loro chi debba rappresentarli. In un organismo veramente democratico, prima ci si conosce, si fa un po di pubblicità, si valutano le persone per quello che hanno già fatto, poi si scelgono, inoltre voglio ricordare che alle elezioni hanno preso parte persone che non avevono titolo, come i presidenti di Comites incandidabili e sono stati anche eletti, dunque di cosa vi stupite, questo non è una stato di diritto è uno stato in disfacimento...
RispondiEliminaIL CGIE svizzero è composto dal segretario generale, dal presidente e dal ex tesoriere PD. Gli ultimi due supportati dal patronato Ital-Uil come si è potuto leggere in un comunicato dell' ex resp. Ital-uil svizzera. Due sn dirigenti del patronato ACLI. Uno dei quali resp. dell'ENAIP e percio ineleggibile per il Comites ma cque consigliere del Comites Zurigo. Pare che il PD Svizzera abbia dato l'ordine di non dare voti al sottoscritto durante l'assemblea. Questo mi lusinga molto non credevo di valere cosi tanto. Sono molto deluso dei miei connazionali che accetano una tale situazione. Non si dimostrano all'altezza di un CGIE giusto e democratico. Sono deluso dalle autorità che non intervengono. TOMMASINI
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