Una foto con luci e ombre |
Vincenzo, che mi scrive da un piccolo centro industriale delle Marche, ha ormai 61 anni e sa bene quanto sia difficile per lui recuperare una posizione lavorativa. “Sono stato” – mi dice – “imprenditore fino al 2001 (un calzaturificio con 15 dipendenti) ed in seguito alla sua chiusura sono stato impiegato presso altri calzaturifici. Attualmente sono disoccupato… Di sacrifici ne ho fatti molti, e sono disposto a farne ancora. Questo non spaventa né me né i nostri figli.”. Ma aggiunge : “Non può essere che solo noi «semplici cittadini» siamo chiamati a fare sacrifici. FACCIAMOLI INSIEME. Che comincino anche i politici.”. Mi sembra un proposito e un appello giusto, cui peraltro cercano di corrispondere le misure recenti all’esame del Parlamento in materia di province e di finanziamento pubblico dei partiti.
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Quello che, rispettosamente e sommessamente, si può chiedere è che le Altissime cariche dello Stato cortesemente evitino di inserire ogni qualsivoglia riferimento ai "tagli" nei discorsi ufficiali. Tutto qui. Non chiediamo mica che certi appannaggi di stampo medievale siano eliminati. Ci mancherebbe!
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