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Domanda 5. Che programmi avete a sostegno della nuova immigrazione, e in particolare per i nuovi under 30 in arrivo?
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Lista ItalUk |
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Siamo consapevoli quanto possa essere talvolta critico il passaggio, da una condizione consolidata, ad una tutta da costruire in una realtà straniera. Quindi verificheremo costantemente differenti approcci per sostenere una maggior integrazione nel luogo di residenza, promuovendo la comunicazione e il confronto tra autorità locali ed italiane.
Informare dei propri diritti e doveri sarà un elemento essenziale. Proteggere i nuovi arrivati da coloro che ne approfittano, da pseudo agenzie che ci speculano, offrono servizi che poi sono già gratuiti e facilmente ottenibili. Informare sarà una priorità usando tutti i canali disponibili. La coperazione con il Consolato Generale e la Farnesina e le autorità inglesi sarà il migliore antidoto per combattere questo fenomeno emergente.
Bisogna spingere poi ad un costante processo d’integrazione e partecipazione nella realtà in cui si vive, evitando il più possibile ghettizzazioni. Acquisendo doveri ma anche diritti.
Particolare attenzione è posta, inoltre, a nuove idee, per un processo più veloce, nel riconoscere i titoli di studio e qualifiche conseguite in Italia o all’estero. Infine i percorsi professionali e le pubblicazioni internazionali bisogna far si che vadano pienamente riconosciuti, ai fini della carriera accademica.
Bisogna incoraggiare e valorizzare il “made by italyani all’estero”. Incluse tutte quelle iniziative nate da poco, su iniziativa di giovani immigrati, che rappresentano una realtà poco valorizzata, ma importantissima.
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Lista Mani Unite |
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Lista Moving Forward |
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Le informazioni ci sono, il problema è renderle disponibili a tutti. Serve una strategia professionale di uso dei social network e una conoscenza adeguata delle reti sociali dei nuovi arrivati. Noi le abbiamo e la Pagina Facebook del Comites di Londra che lanceremo diventerà il primo punto di contatto per chi pensa di trasferirsi a Londra.
Ad ogni modo, non mi riconosco in questa netta distinzione tra i programmi per la vecchia e la nuova emigrazione. Mi sembra più rilevante il dato del livello di integrazione nella società britannica per qualificare il ruolo del Comites. Iniziative come quella del rapporto o il Britalian Culture Festival che vogliamo organizzare annualmente per promuovere tutti gli elementi di cultura ibrida, parlano a tutte le storie di emigrazione.
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Lista Siamo Italiani |
Risponde Ezio Luigi Fabiani - Capolista
Gruppo Facebook: Siamo Italiani Comites Londra
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Sito Internet: http://siamoitaliani.info/
Email di lista: siamoitaliani@safe-mail.net
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Vedi
risposta alla domanda precedente (NDR quella sulla vecchia emigrazione che riproponiamo qui sotto).
Noi non condividiamo il dividere la migrazione per tipologie di migrazione (vecchia, nuova). Pensiamo sia da indirizzare come un insieme: la comunità italiana nella zona consolare di Londra! Credo sia ipocrisia dividere la società in gruppi ed ad ogni gruppo dare un contentitno.
Essenzialmente il nostro programma si divide in tre punti:
1 – Ristrutturare lo Statuto del COMITES. Si tratta di un ente pubblico con uno statuto di diritto privato per cui urge fare delle aggiunte che riguardano il contesto di Londra. Qui c’è un certo giro di affari che riguarda le aziende italiane (attraverso l’Agenzia del Commercio – ex ICE, con iul ramo economico dell’Ambasciata, con le camere di commercio). Urge mettere nello statuto si deve mettere che possiamo anche occuparci della connotazione economica della popolazione residente, con 150mila residenti che ne fanno la seconda città italiana nel Mondo dopo San Paolo in Brasile). Ci sono molti militari qui, oltre che aziende, banche etc..
2- Creare dei comitati tematici che coinvolgano la società civile su tre filoni: 1) attività produttive, 2) attività culturali e 3) attività istituzionali. Almeno una volta all’anno tutti i rappresentanti della società italiana devono trovarsi assieme per fare il punto sullo stato di questi filoni e come fare squadra. Per cui ci sarebbero tre eventi all’anno distinti sulla base di questi filoni.
3- Creare il Punto d’Ascolto per i Servizi Consolari: il monitoraggio dell’attività consolare che raccolga le critiche costruttive di chi utilizza i servizi consolari e poi li canalizzi alle autorità consolari al fine di migliore il servizio.
Essenzialmente il nostro programma si divide in tre punti:
1 – Ristrutturare lo Statuto del COMITES. Si tratta di un ente pubblico con uno statuto di diritto privato per cui urge fare delle aggiunte che riguardano il contesto di Londra. Qui c’è un certo giro di affari che riguarda le aziende italiane (attraverso l’Agenzia del Commercio – ex ICE, con iul ramo economico dell’Ambasciata, con le camere di commercio). Urge mettere nello statuto si deve mettere che possiamo anche occuparci della connotazione economica della popolazione residente, con 150mila residenti che ne fanno la seconda città italiana nel Mondo dopo San Paolo in Brasile). Ci sono molti militari qui, oltre che aziende, banche etc..
2- Creare dei comitati tematici che coinvolgano la società civile su tre filoni: 1) attività produttive, 2) attività culturali e 3) attività istituzionali. Almeno una volta all’anno tutti i rappresentanti della società italiana devono trovarsi assieme per fare il punto sullo stato di questi filoni e come fare squadra. Per cui ci sarebbero tre eventi all’anno distinti sulla base di questi filoni.
3- Creare il Punto d’Ascolto per i Servizi Consolari: il monitoraggio dell’attività consolare che raccolga le critiche costruttive di chi utilizza i servizi consolari e poi li canalizzi alle autorità consolari al fine di migliore il servizio.
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