In Italia non si noterà perché, com'è normale che sia, il grande pubblico legge solo la stampa italiana, però se siete all'estero noterete che i giornali italiani adorano il popolo Kurdo. Non c'è trasmissione televisiva o articolo di giornale (incluse molte prime pagine) con le foto dei guerriglieri Kurdi che si attestano contro i cattivoni dell'ISIS. In particolare ci son ampi servizi sulle donne soldato kurde parte dei guerriglieri per la libertà kurdi, i cosiddetti "peshmerga".
La cosa interessante è che all'estero, o quantomeno nei paesi anglosassoni la stampa non li considera proprio i kurdi o ne minimizza la visibilità. Alla BBC l'altra settimana han mandato un servizio in cui una donna siriana di una città sotto minaccia ISIS, intervistata diceva "qua compiono atrocità quelli dell'ISIS e pure i kurdi si sente dire che ne compiono". Una cosa del genere in una televisione italiana non s'è mai sentita.
Gli anglosassoni hanno una simpatia istintiva per la Turchia ed un'antipatia istintiva per la Russia di Putin (però han simpatia per gli oligarchi - più o meno sodali di Putin - che portano soldi a Londra). Probabilmente sapendo che i kurdi sono invisi ad Ankara, più o meno consciamente, la stampa anglosassone finisce con non menzionarli proprio mentre menziona altri gruppi che sono non solo al Nord della Siria, come i Kurdi, ma nel centro. Non tutti sono ISIS o Al Nushra (ossia Al Qaeda) ma ci sono ad esempio, i turcomanni che son appoggiati dalla Turchia o altri gruppi appoggiati dai Sauditi.
Per contro la stampa italiana ignora gli altri gruppi e sembra che l'anti regime di Assad e l'anti ISIS sia solo rappresentato dai Kurdi.
Noi abbiamo l'ancestrale diffidenza verso la Turchia. Al di là della guerra del 1912 c'è l'atavico "mamma li turchi" che riassume molte cose (oltre al "bestemmiare come un turco", "fumare come un turco" ecc.); dall'altro lato, gli anglosassoni pare ci godano a dividere il fronte Mediterraneo. Ai comunisti nostrani piace il PKK, il partito dei combattenti kurdi, che evoca, fin dal nome, immagini mentali di epopee "Cheguevariste" ma che ai turchi evoca solo attentati e morti in casa loro. Emblematico il caso di qualche anno fa su Abdullah Öcalan, detto Apo, il capo del partito comunista ed indipendentista curdo che passò in Italia 65 giorni tra il 1998 e il 1999, e fu uno dei più grossi problemi del governo D'Alema.
Tant'è che la morale della favola è una curiosa malafede della stampa sia estera/anglosassone che italiana su tutta questa vicenda, visto che gli eventi e le posizioni non sono oggettive ed obiettive da nessuno dei resoconti proposti sia in italia che all'estero. O solo/troppo filo kurde da una parte o troppo poco filo kurde dall'altra.
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A proposito, il video qui sotto è un video anglosassone che si trova su Facebook. Ovviamente stigmatizza i russi. Per inciso, lo stesso video poteva essere fatto sui bombardamenti di forze supportate dalla Turchia. Ma ognuno sottolinea i massacri che meglio seguono gli umori della propria opinione pubblica.
More shocking footage has emerged of the aftermath of air strikes in a suburb of the Syrian capital. The images, which some viewers may find distressing, show young children fleeing the assault.
Posted by Channel 4 News on Tuesday, 15 December 2015
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