Una dichiarazione del 2013 in campagna elettorale, tratta dall'Huffington Post:
"Il primo stipendio da sindaco di giugno 2013 lo investirò tutto in obbligazioni della 'cooperativa 29 giugno'. Bisogna ricostruire la comunità nella nostra città partendo dalle persone che sono
rimaste indietro"
Marino scelse la “cooperativa 29 giugno” di cui Salvatore Buzzi è fondatore e presidente.
Nel dicembre 2014 scoppia il caso della cosiddetta "Mafia Capitolina" che vede proprio Buzzi al centro dello scandalo (vedi "Mafia capitolina, si dimette assessore giunta Marino") e salta fuori che Marino non ha mantenuto la promessa di cui sopra: "Me ne sono scordato", ha detto candido il primo cittadino della città (fonte: "marioadinolfi.ilcannocchiale.it").
Nel merito della stessa inchiesta, sono indagate diverse figure importanti del Partito Democratico di Roma (fonte Giuseppe Cruciani dal Podcast di "La Zanzara" dell'8 dicembre 2014 al minuto 1:23:53):
- il presidente del Consiglio Comunale di Roma
- l'Assessore alla Casa
- un assessore del PD si é dimesso
- un consigliere regionale (Patané)
Lo stesso Marino ha ricevuto durante la campagna elettorale 30.000 euro da Buzzi (ovvero il metá dei fondi della campagna elettorale stessa).
In questo caso si deve sottolineare la follia italiana del conflitto di interessi di chi riceve finanziamenti da una cooperativa e poi in seguito, se eletto, ha potere decisionale sui fondi che vengono stanziati per i lavori e servizi pubblici forniti anche dalla medesima cooperativa.
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